15 ANNI FA, IL 18 AGOSTO 2009, MORIVA NANDA PIVANO – Nanda che compie 15 anni in Paradiso. Fece innamorare Pavese ed Hemingway ma sposò la poesia, la letteratura e la musica

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C’è una ragazza che in questi giorni compie 15 anni di Paradiso, che poi forse ne avrebbe fatti 106 sulla terra, ma il tempo con lei poco importa. C’è una ragazza che sorride con lo sguardo e parla con gli occhi e traduce sogni da sempre. C’è una ragazza che ci ha portato l’America e l’America l’ha seguita dappertutto su pezzi di carta bianca da riempire di incanto.

Questa ragazza si chiama Nanda Pivano, nata a Genova il 18 luglio del 1917, morta la sera del 18 agosto 2009, a Milano, una calda sera di agosto, Nanda era ricoverata da qualche tempo in una casa di cura, la Clinica don Leone Porta, circondata da mucchi di parole di carne e da amici che andavano a trovarla e bevevano dai suoi occhi che da tempo non vedevano più, quel sogno di libertà che non aveva bisogno di pupille ma aveva avuto bisogno del suo cuore. Quel cuore che aveva spalancato su un mondo allora sconosciuto in Italia.

C’è una ragazza che delle date non sapeva che farsene, per lei contava altro, i sogni che diventavano parole e le parole che diventavano sogni.

C’è una ragazza che ha ‘contaminato’ migliaia di giovani con quei sogni, li ha seminati, li ha coltivati, li ha sbattuti addosso a tutti e li ha visti venire come un orgasmo di Verità.

C’è una ragazza che si è bevuta tutto, fino all’estrema goccia di vita, non scomodiamo il ‘probabilmente’ ma usiamo il ‘certamente’.

Nanda è stata certamente la più grande traduttrice italiana e anche Europea. Perché lei non traduceva solo parole, lei traduce stati d’animo.

C’è una ragazza che dovrebbe finire su tutti i banchi di questa scuola, con le sue traduzioni, e invece se fate un giro e chiedete ai ragazzi che conoscete o che vivono con voi, e chiedete se la conoscono, ti guardano come se stessi parlando di un extraterrestre, e forse Nanda un extraterrestre lo è. Perché, se i ragazzi leggono sempre meno un motivo ci sarà… ma a Nanda di questo non gliene fregherebbe niente, impegnata a cercare la bellezza delle parole di carne.

Se sui nostri scaffali, nelle librerie e biblioteche possiamo sognare con Jack Kerouac ‘Sulla strada’ o con Ernest Hemingway in ‘Addio alle Armi’ è solo per lei, per questa ragazza fuori dal tempo e dentro al mondo.

Hemingway, Scott Fitzgerald, Faulkner, Kerouac, Bukowski, Corso, Ferlinghetti: i miti della lost e beat generation. I pilastri della letteratura americana, quando il sogno americano era il Sogno con la ‘S’ maiuscola e non un clamoroso cinepanettone come lo è diventato ora con la coppia Biden-Trump. 

«Quando Ernest si innamorava voleva sposarti»

Questa ragazza rischia la galera quando i nazifascisti trovano in un cassetto il manoscritto di “Addio alle Armi”, che traduce clandestinamente in lingua italiana.

La frase piena di trepidazione di Ernest Hemingway mentre l’abbraccia, accogliendola durante un soggiorno a Cortina, è rimasta emblematica: “Tell me about the nazi…”.

ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 2 AGOSTO

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