‘Mio nonno diceva che, se una donna beve vino, sa anche raccogliere l’uva, diceva spesso che, nella carne delle donne,
c’è tutta la saggezza del cibo;
che se le donne non ridono, c’è qualcosa che non va.
Pace all’anima sua, si dice così?
Che quando le donne crescono figli, sono la madonnina che è venuta a trovarci;
tra una briscola e un tressette, diceva (calando l’asso nella manica) che le donne quando non giocano, sicuramente hanno qualcos’altro di più importante da fare,
ma fidati che se giocano vincono
loro,
che le donne mentre fanno l’amore ti presentano sempre la verità e la verità per una donna non è cosa da poco.
Poi si andava nell’orto, tra fiori di zucca e radicchi, che una donna però,
è più un giardino, è una pianta che ascolta le sue stagioni, che una donna che cerca qualcosa lo trova;
magari ci mette una vita, ma alla fine in qualche maniera, riesce sempre a vivere.
Mio nonno diceva di corteggiare senza volgarità le donne, un complimento gentile è una carezza gradita, che però, quando trovi quella che ti trema nello stomaco, devi dedicarti soltanto a lei, devi combattere con e per lei, devi essere causa ed effetto, affetti e cause, devi essere uomo
con la UOMO maiuscola;
no, non basta la lettera U,
con la donna che ami devi dare tutto te stesso,
sempre.
Poi, ogni tanto, nel buio delle serate
estive, si andava al campo per guardare le stelle, sono i desideri delle donne a luccicare così, le stelle cadono soltanto per loro, che noi dobbiamo prendere un cesto di vimini (come quello che usa la nonna) e provare a raccogliere tutta questa bellezza sparsa nell’universo;
le donne sono un mondo da scoprire ogni giorno e ogni giorno sanno regalarci un mondo.
Poi, tra un cuscino di cotone che profumava di lavanda e una coperta di lana fatta a mano (perché di sera qui in campagna fa sempre fresco) mio nonno raccontava che le favole suggeriscono il finale, ma la magia di una donna ti racconterà qualcosa di te che non sai.
Nella buona e nella cattiva sorte, partigiani e biciclette, in pace e in guerra, pane e crema di latte, in salute e in malattia, non so se
giusto o sbagliato:
tanto (diceva mio nonno)
è da una donna
che sei
nato’.