Alcune settimane fa, la morte di Davide Astori, capitano della Fiorentina originario della Valle Brembana, aveva fermato e commosso l’intero (e litigioso) mondo del calcio italiano. Fiorentini e juventini, interisti e milanisti, romanisti e laziali avevano “posato le armi” e omaggiato questo giovane campione che se ne era improvvisamente andato a soli 31 anni.
Oggi la morte di un altro sportivo legato alla terra bergamasca sta commuovendo tutto il mondo del calcio (e non solo). Emiliano Mondonico, 71 anni compiuti 3 settimane fa, ha perso infatti la sua lunga battaglia contro il cancro, cominciata 7 anni fa.
Il “Mondo” era un allenatore ruspante, intelligente e preparato, che sapeva conquistare i suoi calciatori e i tifosi. Nato a Rivolta d’Adda, in provincia di Cremona, nel 1947, aveva giocato nella Cremonese, nel Monza, nel Torino e nell’Atalanta. Da allenatore ha guidato diverse squadre (oltre alle già citate Atalanta, Cremonese e Torino, anche la Fiorentina, il Napoli, il Novara, l’Albinoleffe e altre ancore), vincendo con il Toro la Coppa Italia.
Gli atalantini lo hanno amato per aver riportato due volte la Dea in serie A e per averla portata in Europa. Tra l’altro, è stato l’ultimo allenatore atalantino a battere la Vecchia Signora in campionato nel lontano 1989, quando era ancora in piedi il Muro di Berlino.