(p.b.) O dio l’estate. Odio l’estate (Bruno Martino e da poco Mattia Bonicelli). Ai miei tempi un Curato inventò il “Ricreatorio” per preservare i ragazzi dalle tentazioni delle visioni miracolose di ragazze villeggianti in braghini corti che suscitavano prematuri cattivi pensieri da confessare con rossori (che fortunatamente si confondevano con le abbronzature montane involontarie) e l’imbarazzo di dar conto di fantasie arruffate. Mattia ha avuto tre giorni di “libertà” poi nell’ordine ha avuto una settimana di stage con l’Atalanta a Piancogno, una settimana di mare a Senigallia, e ha cominciato da ieri il Cre con ascesa oggi a Possimo. E lo aspettano quattro settimane di Cre, sia pure pomeridiano. Il nostro lontano “Ricreatorio” (1959) prevedeva perfino il doposcuola e caccia al tesoro su tutto il territorio, vallette e torrenti compresi e sul torrente tra i massi costruimmo la pista più avveniristica di un circuito mondiale di biglie dove immaginavamo di essere Nencini e Baldini ma c’era chi teneva a Gaul e Bahamontes e uno che teneva al giovane scalatore italiano Massignan con qualche nostalgico di Bartali e Coppi. Il Cre di Mattia non ha riferimenti ciclistici, semmai calcistici (Titta gli ha appena regalato la maglietta di Neymar per far dispetto agli juventini). La sua squadra ha il cappellino blu e fa parte dei “Mirtilli brilli”. Al mare ha voluto provare il vino rosso. Un sorso e l’ha rigettato. Sarà nero come i mirtilli (per l’abbronzatura, non per i rossori) ma brillo per fortuna ancora no.
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