(p.b.) Le deleghe alle Province che praticamente la Regione tiene in vita, così come fa con le Comunità Montane, nonostante questi due enti siano in fase terminale: le Province in attesa che passi la riforma costituzionale che le abolisce del tutto, sopravvivendo intanto per accanimento terapeutico, le Comunità Montane soppresse d’imperio dall’allora ministra Roberto Calderoli, tenute in vita e adesso rivitalizzate dall’ex ministro Roberto Maroni. Chi se ne frega, se c’è qualcosa di cui i cittadini non vogliono sapere nulla sono le riforme istituzionali. Perfino le annunciate o minacciate fusioni tra Comuni, che qualche decennio fa avrebbero sollevato un putiferio, oggi sono (negli annunci) ben accolte, purchè “facciano risparmiare sulle tasse”.
E così martedì 30 giugno il Consiglio Regionale ha varato una legge che, nel confermare alle Province praticamente tutte le deleghe (togliendo caccia e pesca, le deleghe che hanno fatto la fortuna politica, dalla metà anni 80 fino al 2000 e passa, ad es. di Valerio Bettoni)….
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