DA ITALCEMENTI A DEUTSCEMENTI

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Questa è una favola che finisce male, non c’è cacciatore che alla fine arriva, uccide il lupo e salva la nonna e cappuccetto rosso. Col cavolo. Qui i lupi sono animali veri, si pappano la preda e la digeriscono con il rutto.

Ma i favolisti vorrebbero sempre raccontare un lieto fine, a costo di raccontare che il lupo ha avuto comunque una cattiva digestione prima del rutto liberatorio. Consolante. Per chi? La realtà è banale, La società bergamasca aveva 2 miliardi e 300 milioni di debiti. Incassa 1 miliardo e 700 milioni. Resta con debiti per 600 milioni. Altro che promettere investimenti in bergamasca.

 

Inutile girarci attorno con titoli e frasi consolatorie, della serie “nasce un grande gruppo mondiale”, “uniti faremo grandi cose”. Quando mai. E’ come se uno di noi vendesse casa per ripianare i debiti a un immobiliarista che possiede già cento appartamenti e raccontasse ai vicini, io e lui adesso faremo grandi affari, abbiamo cento e una casa. No, li fa l’altro, tu hai perso casa e basta. Certo, ti ha pagato, saldi parte dei debiti, ma resti senza casa.

E’ vero che Italcementi conserva una quota minoritaria (4%?) del colosso tedesco, ma sembra una pura quota di rappresentanza. Un po’ patetiche le dichiarazioni su “quello che faremo insieme”, sulle “sinergie”, sul “valore aggiunto per entrambe le aziende”, sul “nostro partner ideale” ecc. Basta vedere i conti delle due aziende per capire che il lupo si è mangiato la nonna.

Insomma giri di parole per non dire quello che è: i tedeschi di HeidelbergCement si sono comprati Italcementi. E comanderanno loro (…)

L’ARTICOLO ANALIZZA IL RETROSCENA DELLA VENDITA, GLI SCENARI PER BERGAMO NEL CONTESTO NAZIONALE (TUTTE LE GRANDI AZIENDE VENDUTE) E I CONTI DELLE DUE SOCIETà. LA STORIA CHE NESSUNO VI HA RACCONTATO PERCHè ITALCEMENTI CONTROLLA QUASI TUTTI I GIORNALI.

SU ARABERARA IN EDICOLA PAG. 3

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