Volevano salvare il turismo. Lo stanno affossando. Qualcuno glielo dica. Glielo faccia sapere. Al prode Massimo Percassi. Che se continua in tv a millantare invasioni di migliaia profughi (che non esistono), il milanese che guarda la cartina per decidere dove andarsene in vacanza a respirare aria salubre leggendo di ‘migliaia di profughi pericolosi’ magari armati fino ai denti, con scabbia, un po’ di ebola, una spruzzata di malaria e via di questo passo, opta per Dolomiti o altre Regioni. Ma tant’è. Il quarto d’ora di celebrità non lo si nega a nessuno. E Massimo Percassi che la celebrità l’ha cercata inutilmente per mesi in campagna elettorale a Clusone offrendosi inutilmente un po’ a tutti, ha fiutato e sfruttato l’opportunità di cavalcare la questione profughi. Ma perfino chi la questione profughi la cavalca, e cioè la Lega, se ne guarda bene dall’appoggiare il don Chisciotte baradello, che la guerra non la fa contro i mulini a vento ma con il suo super Io che a confronto Nietzsche (ditegli che non è un profugo ma… un amico tedesco) gli fa una pippa….
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