DA ROVETTA A BORMIO Giro d’Italia: il papà di Paolo Savoldelli racconta gli anni ruggenti del ciclismo delle Valli, quando la nonna di Paolo era l’unica donna del dopoguerra ad andare in bicicletta

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Renata Nonis

La sedicesima tappa del Giro d’Italia 2017 partirà da Rovetta con l’arrivo a Bormio, 222 km di corsa. I commercianti rovettesi si stanno impegnando per allestire vetrine con foto, palloncini e biciclette, per i buongustai lo chef Demis Stofler del ristorante la Cantinetta, propone un piatto in rosa, c’è chi anche partecipa a un concorso indetto da Promo Eventi “La vetrina in rosa”. In paese si parla dell’evento, ci si incontra sulle panchine in Piazza Ferrari e si commenta ricordando il campione rovettese Paolo Savoldelli e non solo, i ricordi vanno indietro nel tempo, ed esce il nome di Antonio Marinoni che nel 1939 vinse ”Il campionato veterani a Novara”, lo ricordano gli anziani e il nipote Elio Marinoni che da tradizione di famiglia ha stretto nel cuore la passione del ciclismo. “Non ho potuto partecipare a manifestazioni sportive come mio zio Antonio e mio padre Andrea per un problema di salute”. Ci racconta che la passione è tanta, ogni giorno prende la sua bicicletta e i suoi 100 km se li gode in solitaria per le strade in salita delle valli. Ricorda con piacere l’anno 2000 con partenza da Roma per arrivare a Bergamo nei primi 25, parla al plurale ricordando l’amico Gino Bonomi, i partecipanti erano 500, un’unica tirata senza soste. Elio ha percorso oltre 350.000 km sulla sua bicicletta, ne percorre dai 7 a 8 mila all’anno, le salite sono la sua passione e alla mia domanda come affronta il dolore muscolare, risponde: “E’ qui che mi sento competitivo con me stesso, affronto lo sforzo, lo stringo dentro di me e il dolore muscolare diventa energia combattiva nel continuare, vinco il dolore e pedalo con gioia”.

In casa conserva foto dello zio e del padre, giornali dell’epoca, detiene una videoteca con le registrazioni del Giro d’Italia del 2008 con la tappa che anche allora partiva da Rovetta e ancora molti video-registrazioni del campione d’Italia Paolo Savoldelli e i tanti articoli di giornale raccolti in un album. Le famiglie Marinoni-Savoldelli sono unite per vincoli parentali, sono cugini di 1° e 2° grado. Cugino è anche Giuseppe Marinoni che a breve ritornerà a Rovetta in visita al paese natale; vive a Montreal in Canada dagli anni 60, appassionato di ciclismo, si è portato con sé la passione e qui ha creato una prestigiosa azienda dove costruisce biciclette sportive. Gli appassionati di ciclismo lo ricordano bene, era nella formazione Leffese di Giovanni Mosconi; nel 65 partecipò al Giro di San Lorenzo in Canada, cinque tappe, cinque vittorie; decise così di prolungare per qualche settimana il soggiorno a Montreal e ci rimase. Giuseppe Savoldelli, papà di Paolo “il Falco”, anche lui grande appassionato di ciclismo, ritorna con i pensieri indietro nel tempo, si emoziona ricordando quando regalò la prima bicicletta a suo figlio di 12 o 13 anni e faceva 50 km senza dimostrare affaticamento. “Lo portavo con me a correre, avevo anche un mio amico che un giorno venne con noi per percorrere un lungo giro e mi fece notare che non era il caso di portare con noi Paolo. Gli risposi di non preoccuparsi che il ragazzo non sarebbe stato di impiccio. La mia gioia fu quando a un certo punto, al ritorno, Paolo ci diede un distacco in una salita, lo vidi scomparire e invece noi dovemmo rallentare la corsa per la fatica”.

I ricordi di questa passione per il ciclismo portano Giuseppe Savoldelli a raccontarci dei Marinoni (sopranominati Mesì) parenti della sua mamma; alla fine del’’800 primi ‘900 sono stati i primi ad acquistare una bicicletta, facevano i coltellinai in Via Fantoni, caricavano sulla bicicletta la merce in casse e andavano a fare mercati in altri paesi. “Mia madre, Giacomina Marinoni, era una delle poche donne di allora che sapeva andare in bicicletta; in tempo di guerra, partiva spedita per recarsi nella bassa bergamasca a comperare generi alimentari, perché qui da noi non si trovavano, arrivava a casa dopo un lungo percorso ma non dimostrava stanchezza anche lei aveva il piacere di correre in bicicletta”.

A Rovetta vive Diego Brasi che a 12 anni iniziò a partecipare a gare di mountain bike, poi proseguì con le corse su strada, trovando grandi soddisfazioni. Oggi, ventitreenne, allena ragazzi ed è diventato direttore sportivo della Mountain bike di Parre, ma non solo, partecipa a gare con Angelo Zanotti, 50 anni, non vedente, hanno partecipato con il loro tandem a gare di Coppa del Mondo, ora si stanno preparando per il Campionato italiano che si terrà a metà giugno a Torino. “Bellissima esperienza con Angelo, pedalando ci raccontiamo, scherziamo, è la passione che ci unisce in amicizia pedalata dopo pedalata”.

Il Consigliere comunale rovettese delegato allo sport, Marco Migliorati, collabora con Promo Eventi, Promo Serio, Comunità Montana e con gli altri delegati dei comuni limitrofi nel Comitato Tappa. In collaborazione con il Consigliere anche “Botteghe di Rovetta” e Pro Loco. Il giorno 21 maggio si terrà la festa di “Primavera” dove verranno allestiti degli stand dedicati alla bicicletta, promozioni sportive con i bimbi per avvicinarli a questo sport, nella serata premiazioni di ex ciclisti del territorio, saranno premiate anche le squadre giovanili della Valle, e presso la sala Museale invece si potrà visitare la mostra storica sul Giro d’Italia, per il giorno 19 maggio sempre nella sala Museale verrà trasmesso il filmato: “Marinoni the fire in the frame” un filmato realizzato dal regista Tony Giardin sulla vita di Giuseppe Marinoni famoso ciclista rovettese emigrante in quel di Montreal.

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