TESTIMONIAL DELL’INIZIATIVA E’ PAOLA BETTINAGLIO DI “DONNAVVENTURA” Boom sportivo nelle scuole 120 ai corsi d’arrampicata, 80 al trekking e 44 altri sport

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Guerino Lorini

Da alcuni giorni al Parco comunale dedicato al poeta alpinista “Biagio Ferrari” (le sue poesie le pubblicò sui primi numeri di Araberara), in un’atmosfera festosa che ha finito per coinvolgere anche i genitori, hanno preso il via le lezioni ai 120 aspiranti scalatori d’età compresa dai 6 ai 14 anni che hanno scelto di far parte del progetto “Figli della Montagna”. Compito di addestrarli al corretto uso dei moschettoni, discensori, corde, nodi, e come cercare il giusto appiglio lungo le pareti artificiali e falesie, una decina di abili esperti scalatori che fanno parte di “Presolana climbing” e sezione Cai “Carlo Medici”, coordinati dal noto alpinista Gianni Canova. Il corso, diviso in gruppi di 40 allievi per volta, i cui costi sono a totale carico della locale Amministrazione Comunale, rientra nel progetto “Figli Della Montagna” messo a punto dalla Consulta dello Sport, di cui è Assessore l’attivissimo Roberto Tomasoni, in collaborazione con le diverse realtà sportive locali. Testimonial d’eccezione è Paola Bettinaglio, protagonista più giovane dell’edizione 2016-2017 della fortunata serie televisiva “Donnavventura”. “Io sono nata e cresciuta facendo sport, proprio come questi miei giovani del mio paese. Essere stata scelta come loro portabandiera per me è un onore”. Dei 244 giovani delle elementari e medie del paese che hanno risposto al questionario inviato alle altrettante famiglie in cui si chiedeva di scegliere tra una serie di sport, 200 hanno scelto le attività legate alla montagna, di cui 120 l’arrampicata e 80 il trekking. Mentre i restanti quarantaquattro si sono espressi per altre discipline, tra cui il tennis e lo sci.

Alla prima lezione d’arrampicata erano presenti anche il sindaco Angelo Migliorati, l’assessore al Turismo Fabio Migliorati e l’assessore allo Sport Roberto Tomasoni, i quali si sono congratulati con gli organizzatori per la perfetta riuscita dell’iniziativa. Tra i diversi trucchi del mestiere che gli apprendisti rocciatori hanno affrontato, c’è quello del nodo ad ”8”. Prova d’abilità d’attorcigliamento dello spezzone di corda, che hanno appreso perfettamente dopo pochi minuti di prove. Successivamente, a gruppi di dieci, hanno vissuto le emozioni del “battesimo della scalata” su pareti artificiali, a cui seguirà quello su roccia. Ovviamente, immortalati dai moderni cellulari e macchine fotografiche di mamma o papà, finiranno nell’album dei ricordi di famiglia. Dall’alto, lei, la Presolana, la grande madre dei Figli della Montagna, sorride. Sa che si sta formando una nuova generazione di giovani che un giorno, in sicurezza, sapranno scalarla, apprezzarla e rispettarla.

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