INTERVISTA A MAX POZZO – E Tavernola scoprì un “tesoro” “Ma è fragile”. E resta sepolto

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Una botta di… fortuna (eufemismo) e in prospettiva Tavernola avrebbe un richiamo turistico di prima grandezza. Mentre il gruppo di speleologi guidati da Max Pozzo dell’associazione neonata Underland (una dozzina di componenti), nata dalla separazione dal vecchio gruppo Sebynica, stava lavorando per creare un percorso nella forra del torrente Rino, ha scoperto una grotta lunga mezzo chilometro “ma si sente aria calda, quindi c’è sicuramente molto di più, è un tesoro, glielo assicuro”. Il tutto dovrebbe integrarsi con il progetto “Sentiero degli ulivi”. Ma un anno fa la scoperta della grotta. Che è ubicata poco sotto il “Ponte del Diavolo”, sotto la frazione di Bianica. “Ma non vorremmo dare troppi dettagli perché ci sono troppi ‘cacciatori di cristalli’, la grotta è fragilissima, è un sito talmente bello e fragile che la prima cosa da fare è… proteggerlo”. Sì, ma così resta sepolto, accessibile a pochi specialisti. “Secondo me intanto si può creare un percorso virtuale, perché entrarci adesso, senza aver predisposto passerelle e protezione del suolo (basta camminarci sopra e le impronte restano indelebili e si rovina tutto per sempre), sarebbe un disastro”. Perorso virtuale significa filmati. In questo tempo di utilitarismo sembra da una parte un grande annuncio, dall’altra zero prospettive per il paese….

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