L’ALPINO CENTENARIO DI SAN LORENZO E… AUSTRALIA

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L’ALPINO CENTENARIO DI SAN LORENZO E… AUSTRALIA

Bortolo Benzoni è “andato avanti”

Mentre a San Lorenzo di Rovetta, paese natio di Bortolo Benzoni, le campane annunciavano la Pasqua, il vecio alpino è “andato avanti”. I suoi anni erano cento e più; il 16 settembre dell’anno scorso aveva festeggiato il suo centesimo compleanno in quel di Melbourne.

Arruolato nelle Truppe Alpine, battaglione Edolo, nel 1938 fu inviato in Spagna per una “operazione segreta”, quindi fu la volta del Fronte Occidentale e poi delle montagne d’Albania dove fu ferito e fatto prigioniero dai greci che lo consegnarono agli inglesi, loro alleati, ed internato in un campo di concentramento sull’isola di Creta. Nella notte del 19 maggio 1941 – il giorno dopo i tedeschi occuparono l’isola – cinquecento dei circa duemila prigionieri furono caricati su una nave, tra cui Bortolo, sbarcati ad Alessandria d’Egitto e portati nel deserto dove rimasero per cinque mesi sotto dei tendoni. Quando il fronte dell’Africa Orientale si fece vicino, le migliaia di prigionieri furono smistati nelle varie colonie inglesi: Sud Africa, India e Australia.

A Bortolo toccò l’Australia, un campo di prigionia nei dintorni di Melbourne. Di famiglia contadina, sapeva mungere e tutti i giorni, mattina e sera, veniva portato in una grande farma  per accudire alle mucche. Ebbe così modo d’imparare l’inglese e farsi apprezzare per la sua laboriosità. Cessata la guerra, scarseggiando l’Italia di navi per rimpatriare i prigionieri, Bortolo poté rientrare in Italia solo nel gennaio del 1947.

A San Lorenzo di Rovetta però non c’era lavoro e così Bortolo fece le valigie e partì per Genova, dove c’erano da ricostruire i moli del porto distrutti dai bombardamenti durante la guerra, e poi per la Svizzera. Ma la terra australiana l’aveva stregato ed a questo si aggiungevano le lettere che il proprietario della fattoria dove aveva lavorato da prigioniero gli inviava: qui il lavoro per te c’è sempre. “Andare in Australia – come ripeteva spesso – non è il viaggio dell’orto”, ma alla fine si decise. Sposò una ragazza del suo paese e nel 1949 fece nuovamente le valigie e partì per Melbourne.

I sogni e le speranze si scontrarono con la dura realtà. Fu una lotta continua, ma Bortolo non mollò mai. Pian piano si costruì un futuro migliore per sé e per la sua famiglia. Si fece una sua farmanelle vicinanze della città. La moglie gli diede tre figlie: due sposate con australiani e una con Adriano, un rovettese conosciuto durante una sua visita al paese con il papà.

Ma nel cuore di Bortolo, come brace, covava sempre la nostalgia per la sua terra natìa, per le montagne della sua verde valle, per i compagni di gioventù, alpini come lui. Per questo fu tra i soci fondatori della Sezione ANA di Melbourne. Quando poi se lo poté permettere, ad intervalli di pochi anni, tornava in Italia in coincidenza delle adunate nazionali degli Alpini. In più occasioni, come avvenne a Latina nel 2009, ebbe l’onore di rappresentare gli “alpini della doppia naia” di Melbourne. L’ultima sua partecipazioni alle adunate nazionali è stata quella di Piacenza del 2013, a 97 anni, ma se fosse stato per lui sarebbe tornato anche dopo ma gli mancarono gli accompagnatori. Le figlie ed i generi non sempre potevano essere liberi per accompagnarlo. Lui ne aveva ancora la voglia e la grinta, perché Bortolo era ancora dritto e asciutto come un robusto carpino di montagna. Come lo era a settembre dell’anno scorso quando ha festeggiato i suoi cento anni, circondato dai suoi familiari e dagli alpini di Melbourne. Per lui sono stati numerosi anche gli auguri e le felicitazioni giunti dall’Italia, tra cui quelli del presidente nazionale dell’Ana Sebastiano Favero.

Bortolo si è spento serenamente e ora, come dicono le Penne Nere, ha raggiunto il “Paradiso di Cantore”, dove certamente avrà incontrato tutti i suoi compagni di guerra e di prigionia, soldati che hanno sacrificato la loro gioventù per l’Italia.

Luigi Furia

Bortolo Benzoni (nativo di Rovetta e morto a Melbourne a oltre 100 anni).

La foto allegata è stata scattata nel 2010 in occasione del compleanno del fratello Luigi (85 anni).

Da destra: Luigi Furia, Luigi Benzoni (fratello). Bortolo Benzoni, Adriano Filisetti (genero).

 

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