CLUSONE: dove sono finite le minoranze? Dormono, dormono sull’altopiano. E Olini gode…

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La situazione è perfino grottesca. Il sindaco riconfermato di Clusone Paolo Olini, quota Lega, è sostanzialmente “un uomo solo al comando”. Il suo gruppo di maggioranza è silente da sempre (la componente di Forza Italia preferisce profili bassi e rese alte). Ma quello che sorprende è il silenzio delle tre minoranze che sommate teoricamente farebbero maggioranza ma i cui ex candidati a sindaco sono letteralmente spariti dalla scena.

Ora se non ci fossero problemi non ci sarebbero… problemi. Ma restano gli stessi della vigilia delle elezioni, con le varie proposte che i candidati avevano presentato nei loro programmi. Uno potrebbe anche dubitare che sia una sorta di ripicca verso l’elettorato. E allora, nell’articolo, ci chiediamo il perché mentre Olini va alle inaugurazioni della sede Avis, alla festa per i 40 anni della Polisportiva, della sede Croce Rossa di Gorno e quant’altro, manca la nomina del presidente del Sant’Andrea (che sarà Giorgio Merletti), il problema della Caserma dei Carabinieri, il polo scolastico che fa acqua, il palazzetto dello sport in alto mare, il restyling di Viale Gusmini da completare, i campi da tennis, è passata sotto silenzio perfino la sanatoria a tempi di record della vicenda della piscina al Fontanino della Mamma di cui abbiamo scritto, la minoranza non ha fatto nemmeno un sospiro e poi il tema dei migranti per cui i sindaci dell’alta valle non trovano nemmeno l’accordo per scrivere una lettera condivisa.

Questo, oltre alla precisazione di Gianni Lazzari che aveva detto che non era della Lega e adesso dice che non è nemmeno di Forza Italia, ma che è stato messo a capo del Cda dell’Asilo da Lega e Forza Italia.

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