Ci sono voluti quasi 40 anni, tanto tempo, ma alla fine anche il ‘Cadaer de Ciudù l’è sotràt’. Lunedì 19 ottobre, infatti, il cadavere è stato trasportato nell’edicola realizzata appositamente per lui nella parte posteriore del cimitero, in una edicola che potrà essere saltuariamentea aperta per renderlo visibile. Peccato che Ginetto Gaspari non è riuscito ad aspettare tanto, per vedere coronato il suo sogno, il principale promotore della riesposizione del famoso scheletro infatti se ne è andato anni fa, dopo decenni di lotta per convincere amministrazione e parrocchia a trovare una soluzione. (…)
Una storia che affonda le sue radici nella leggenda, arrivando a diventare meta di culto per intere generazioni di bergamaschi che si ritrovavano in preghiera ai suoi piedi. Il cadaer ora torna alla luce a Chiuduno, per riposare per sempre, una storia che parte 300 anni fa, almeno così dice il passaparola, quando lo scheletro iniziò ad essere esposto in una cassetta appesa al muro dell’osteria ‘Al Ristoro’, che per tutti divenne l’osteria del cadavere (…)
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Raccontiamo la storia del Cadaer, uno scheletro esposto in una cassa, verticalmente, che si visitava salendo le scale all’osteria, si faceva un’offerta, si recitava un requiem. Questo per decenni, con le storie che si intrecciavano e di contraddicevano. Poi negli anni 80 la vecchia osteria viene abbattuta, non si sa dove sia finito. E qui c’è la capabietà di un chiudunese che riesce a rintracciarlo e riportarlo adesso a Chiuduno.
AU ARABERARA IN EDICOLA PAG. 7