CLUSONE – PARROCCHIA Don Davide dopo 8 anni lascia l’Oratorio. Il prete: uomo con la valigia in mano. Sintonia e continuità. Arriva don Alex.

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Per la catechesi circa 400 tra bambini e ragazzi, 110 adolescenti (dalla 1ª alla 5ª superiore), una ventina di giovani impegnati in varie attività più altri per i servizi collaterali. Una quindicina di giovani universitari che si riuniscono una volta al mese, 440 ragazzi nella Polisportiva…”

 

Se ne va, se ne “deve” andare, “perché i preti sanno che non devono mettere radici”. Don Davide Rota Conti a settembre lascerà Clusone e il “suo” Oratorio per trasferirsi a Cologno al Serio, un paese di 11 mila abitanti, mica poco, con anche lì un grande Oratorio. “C’è evidentemente un po’ di sofferenza quando si deve lasciare e ricominciare, ma fa parte della nostra scelta, lo sappiamo. Ed è una scelta che il vescovo ha fatto per i preti giovani: 15-16 anni di attività in oratorio, ma divisi in due tranche. E io sono a Clusone da otto anni. Tutti i miei compagni di ordinazione hanno già… traslocato, mancavamo in tre e questo è il nostro turno”.

Il sostituto don Alex

A sostituirlo arriverà don Alex Carlessi, compagno di classe di don Davide, attualmente Curato a Curno. E sempre per quanto riguarda gli ordinati nel 2011 anche don Gabriele Bonzi che attualmente dirige l’oratorio di Cologno al Serio, e che verrà sostituito appunto da don Davide, andrà a Osio Sotto. Un giro di spostamenti degli ultimi 3 degli 11 ordinati nell’anno Domini 2011. Quest’anno dal seminario uscirà soltanto 1 novello sacerdote. Il che conferma il forte calo delle vocazioni (10 ordinati nel 2012, 7 nel 2013, 8 nel 2014, 4 nel 2015, nessuno nel 2016, 7 nel 2017, 3 nel 2018 e appunto 1 quest’anno).

A Cologno don Davide avrà come parroco Don Emilio Zanoli, nativo di Osio Sotto che fu Curato ad Albino, poi dal 1996 al 2010 prevosto di Gandino.

Già, i preti “non devono mettere radici”, da che il Sinodo indetto dal vescovo Amadei fissò in 9 anni (con le inevitabili eccezioni) la permanenza dei parroci in un paese.

Ma per gli oratori il discorso è diverso e la carenza di preti giovani che vengono ordinati porta a scelte come questa, con il rischio che a volte il prete giovane non venga nemmeno sostituito. Da qui una maggiore responsabilizzazione dei laici.

E adesso la partenza annunciata dopo l’estate, per don Davide. L’annuncio è stato un fulmine a ciel sereno? “Non proprio, come detto eravamo rimasti solo in tre degli ordinati nel 2011 a non avere ancora avuto uno spostamento. Era inevitabile, avevo intuito che ci sarebbe stato un cambiamento, da una parte c’è una sorta di sofferenza perché a Clusone e da Clusone ho ricevuto davvero tanto, ma dall’altra anche uno stimolo per una nuova esperienza, per sperimentare qualcosa di nuovo in una realtà diversa. Naturalmente è una fase delicata in cui curare i passaggi, cercando di mantenere una continuità pur nella diversità degli stili, ricordando che non siamo qui per noi stessi, ma per Qualcun altro…”.

I numeri dell’Oratorio

Diamo qualche numero sull’Oratorio di Clusone: “Per la catechesi circa 400 tra bambini e ragazzi, 110 adolescenti (dalla 1ª alla 5ª superiore) che stanno facendo il loro percorso il martedì sera, una ventina di giovani impegnati in varie attività, più altri per servizi di volontariato come il cinema e il teatro, Un gruppo di una quindicina di giovani universitari che si riuniscono una volta al mese per curare la formazione, 440 ragazzi nella Polisportiva…”.

Parentesi: a Clusone il calcio è in crisi, una squadra sta per scomparire, l’altra, il Baradello, non ha il settore giovanile. Il suo presidente, senza voler far polemica, ha evidenziato una mancanza di dialogo con l’oratorio che pure cura il settore giovanile del calcio… “Non conosco bene il passato, c’è un approccio comunque diverso tra le società sportive, che giustamente curano l’agonismo, e l’oratorio che si prefigge come scopo principale quello di divertire, ma soprattutto di educare. Credo però che il dialogo sia sempre la via da percorrere”. Chiusa parentesi…

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