Dopo poche sezioni scrutinate, in un comitato Gori già pieno di candidati, l’uomo dei numeri, Aldo Cristadoro, ha decretato “vinciamo al primo turno”.
Troppo ampio lo scostamento rispetto ai voti delle europee in tutte le sezioni. Circa il 20% di chi sulla scheda grigia ha votato un partito del centrodestra, sulla scheda azzurra ha tracciato il segno sulla Lista Gori. E infatti, finito lo scrutinio delle 103 sezioni, il vantaggio sullo sfidante ha raggiunto il 15%.
Già a metà aprile lo staff di Gori aveva fatto trapelare un sondaggio che lo vedeva in testa col 49% dei consensi rispetto al 38% di Stucchi, e, precisava Cristadoro, con punte fino al 55%.
Ma il timore fra i dirigenti del centrosinistra era replicare quanto accaduto l’anno prima, con i sondaggi delle regionali che vedevano Gori sotto di tre punti rispetto a Fontana, poi smentiti dalle urne (-20%), o peggio, per quelli con buona memoria, la vittoria al primo turno di Franco Tentorio su Roberto Bruni nel 2009, con i sondaggi che li davano testa a testa.
Invece questa volta non c’è stato l’effetto di trascinamento del voto politico sul voto delle amministrative, e ha contato molto il profilo dei candidati: il Movimento 5 Stelle, grazie ad una campagna elettorale sottotraccia (unico momento rilevante è stata la passeggiata del Ministro Danilo Toninelli in centro), è passato dal 7% delle europee al 3,5; la sinistra radicale di Macario sotto il 2%; Stucchi scende dal 48% delle sue liste alle europee al 40%.
Questa volta Giorgio Gori ha condotto una campagna elettorale perfetta, riuscendo a volare alto rispetto alle difficoltà del PD (il comizio finale lo ha fatto insieme al “tecnico” Carlo Calenda) e puntando tutto sulla sua lista civica, che ha ottenuto il 22% dei consensi (2% in meno del PD)…
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 7 GIUGNO