Una scuola su tre, a Bergamo, nel prossimo anno scolastico, rischia di rimanere senza preside.
La recente sentenza del Tar del Lazio che ha annullato il concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici rischia di infierire un altro duro colpo alla scuola, compresa quella Bergamasca.
Infatti, il rischio concreto è di avere, nella provincia orobica, almeno 40 scuole su 140 senza un Dirigente scolastico titolare.
La CISL Scuola, a livello nazionale, si è costituita in giudizio per difendere la legittimità della procedura . “Non possiamo permettere che le scuole siano prive di dirigenti – dice Salvo Inglima, segretario generale CISL Scuola Bergamo -, sarebbe una situazione che creerebbe ripercussioni sulla intera qualità del sistema scolastico. Siamo convinti che occorra una maggiore “appetibilità”, non solo in termini economici, della professione docente per i giovani laureati bergamaschi. Solo in questo modo si possono superare le consuete criticità della mancanza di docenti”.
Per quanto concerne la mobilità dei docenti, CISL Scuola avverte che a Bergamo “l’esodo” verso il sud è in linea con il trend degli ultimi anni. “Restano le ataviche criticità della mancanza di docenti, soprattutto di sostegno, e per questi motivi si chiede di dare urgente attuazione all’intesa firmata con il ministro Bussetti sulla stabilizzazione dei precari con almeno 36 mesi di servizio”.
A settembre, l’anno scolastico partirà nelle scuole orobiche con un terzo circa dei docenti precario, con molte differenze tra una disciplina e l’altra; le graduatorie da cui pescare i docenti di sostegno sono da tempo esaurite, mentre una panoramica forse più attendibile si potrà avere dopo il 9 luglio, quando si apriranno le procedure per le assegnazioni provvisore, cioè incarichi per un solo anno.
C’è chi è stato mandato a sostenere la prova orale da Bergamo fino in Calabria, a spese proprie. Chi ha dovuto raggiungere qualche altro territorio in giro per la penisola, a seconda della decisione presa da un algoritmo. Alla fine, a prove concluse, il concorso per Dirigenti Scolastici che era atteso dal 2014, è stato annullato per la presenza di tre membri (tre su un centinaio) il cui profilo è risultato poi incompatibile con la commissione di cui facevano parte.
È un terremoto che avrà ripercussioni forti anche nella nostra provincia la sentenza del TAR del Lazio, pubblicata martedì 2 luglio, in cui il Tribunale interviene sulla validità del concorso pubblico per Dirigenti scolastici.
“Annullare il concorso significa rendere ingestibili le scuole, anche nella nostra provincia dove quasi una scuola su tre potrebbe restare senza preside” hanno commentato poco fa Elena Bernardini, segretario generale della FLC-CGIL di Bergamo, e il responsabile Proteo Antonio Bettoni che per la FLC ha seguito la formazione dei corsi per dirigenti scolastici. “Le scuole non possono funzionare a pieno regime solo con i reggenti, senza calcolare lo stress che i dirigenti-reggenti vivono dovendo di solito gestire più di una scuola contemporaneamente, in presenza di circa 300 dipendenti in media e 2.000 alunni complessivamente”.
Quella del TAR del Lazio è una sentenza di primo grado contro la quale l’amministrazione scolastica ha già presentato ricorso al Consiglio di Stato.
“C’è una grande responsabilità da parte di funzionari ministeriali che non hanno controllato le incompatibilità” proseguono i due sindacalisti. “L’auspicio è che il Consiglio di Stato faccia prevalere il principio del buon funzionamento della Pubblica Amministrazione e soprattutto del buonsenso. Noi, intanto, abbiamo già avvisato i candidati che si sono preparati attraverso i nostri corsi, che agiremo per tutelare interessi e diritti di chi il concorso l’ha superato. In tre cicli di lezioni organizzate dalla FLC-CGIL siamo entrati in contatto con 150 candidati. Il 60% ha poi superato il concorso”.
A chi chiede quali iniziative sia necessario assumere, la FLC-CGIL provinciale conferma l’indicazione già precedentemente fornita, cioè “quella di aspettare la decisione del Consiglio di Stato, cercando di gestire al meglio la comprensibile ansia che questa decisione ha scatenato e non aderire a iniziative di tutti quei soggetti che già in queste ore stanno ripartendo a proporre tutele gratuite, che nascondono il solo obiettivo, non dichiarato, di annoverarli tra i loro iscritti. Dopo aver sostenuto un ricorso ad adiuvandum per rappresentare davanti al TAR le ragioni di tutti coloro che sarebbero stati danneggiati dall’annullamento della procedura, come FLC-CGIL siamo pronti a proseguire anche in appello, con la richiesta di annullamento della sentenza”.
Intanto, Roberta Fanfarillo, responsabile nazionale dei Dirigenti Scolastici CGIL, ha informato gli iscritti interessati che il sindacato “ha presentato una richiesta di incontro urgente con il Ministro Bussetti, per conoscere nel dettaglio le ulteriori decisioni che l’amministrazione intende assumere per tutelare i legittimi interessi dei candidati che hanno superato a prova orale”.