MEDIA VAL SERIANA – La parabola discendente della Media Valle, che si riscopre più vecchia La popolazione è in costante calo, soprattutto in Valgandino. Boom degli over 65, aumentano i funerali e calano le nascite. Cazzano il comune più giovane, Peia quello con meno stranieri

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Sarà colpa della crisi economica, del declino del tessile, delle lunghe code sulla Provinciale, del fatto che molti giovani preferiscono andare a vivere in Bassa Valle o nell’hinterland bergamasco. Comunque, la zona della Val Seriana che dal confine di Albino arriva al Ponte del Costone e che abbraccia la Valgandino, da alcuni anni sta perdendo colpi dal punto di vista demografico. In diversi paesi c’era stato un aumento di residenti nei primi anni del terzo millennio, ma da una decina d’anni gli abitanti stanno calando (le eccezioni sono Cazzano Sant’Andrea e Cene). La popolazione invecchia e la percentuale di anziani aumenta costantemente. Ciò spiega l’aumento dei funerali e il calo delle nascite. La crisi ha rallentato anche il flusso di immigrati dall’estero; le comunità straniere più presenti in Media Valle sono quelle provenienti da Marocco, Senegal e Romania. L’eccezione è rappresentata da Colzate, dove la comunità straniera più numerosa è quella proveniente dal “Celeste Impero”, la Cina (i dati sono tratti da Tuttitalia.it).

Gazzaniga: i morti sono il doppio dei nati

Anni di crescita continua e poi una brusca battuta d’arresto e il ripiegamento sulle posizioni occupate una quindicina di anni prima. Questa è Gazzaniga, che nel 2011 aveva toccato la vetta dei 5.171 abitanti (erano 4.966 un decennio prima, nel 2001), ma che negli ultimi otto anni ha perso colpi (e residenti), scendendo ai 5.018 del 31 dicembre 2018.

Fiorano al Serio: equilibrio tra nascite e funerali

Al pari di Gazzaniga, anche il vicino Comune di Fiorano al Serio è stato caratterizzato da un aumento di residenti nei primi anni del millennio, superando nel 2004 quota 3.000 abitanti e toccando nel 2005 la vetta di 3.101, ma poi nell’ultimo decennio la popolazione è calata tanto che nel 2018 si è tornati sotto le 3.000 unità (2.987 residenti). In pratica, Fiorano è tornato ai livelli del 2002, quando i residenti erano 2.972.

Cene: avanti adagio

A differenza dei vicini Gazzaniga e Fiorano, la crescita di Cene è stata costante per molti anni, anche se nell’ultimo triennio si è registrata una timida frenata. Dal 2001, con 3.923 residenti al 31 dicembre, si è arrivati al culmine nel 2015, toccando quota 4.300. L’anno dopo c’è stata una diminuzione (- 32), seguita da altre due molto più leggere (- 1 nel 2017 e -4 nel 2018). Nei primi anni del nuovo millennio gli incrementi più robusti si sono verificati nel 2002 (+ 74) e nel 2003 (+ 51), quando è stato sfondato il muro dei 4.000 residenti. Questi dati sono dovuti ad un flusso migratorio e ad un saldo naturale della popolazione che fino a pochi anni fa sono stati positivi e che nell’ultimo triennio sono altalenanti.

Colzate sulle montagne russe… anzi cinesi (il 30% degli stranieri residenti)

Osservando il grafico demografico di Colzate sembra che il meno popoloso dei cinque comuni posti tra Albino e il Ponte del Costone sia sulle montagne russe da circa un ventennio. L’andamento della popolazione  è infatti discontinuo e ad un paio d’anni di crescita segue un altro di riduzione (e viceversa). Alla fine, però, il numero di residenti nel medio periodo rimane quasi invariato, passando dai 1.657 di fine 2001 ai 1.664 del 31 dicembre 2018. Nel mezzo, ci sono continui aumenti e diminuzioni (ad esempio dopo il – 34 del 2016, ci sono stati il + 4 del 2017 e , soprattutto, il + 26 del 2018).

Vertova: popolazione in continuo calo

Vertova può vantare il più bel centro storico della Media Valle e la presenza della bellissima Val Vertova; questo però non frena il continuo calo della popolazione. Nel 2001 c’erano 4.694 residenti, mentre a fine 2018 ce n’erano 4.587, un centinaio in meno… nessun crollo. Nel frattempo, però, non si può non considerare che a fine 2010 era stato raggiunto il culmine dei 4.871 abitanti, quindi negli ultimi otto anni ne sono stati persi ben 300. Nei primi anni del millennio, infatti, si era registrato un interessano

Casnigo: emorragia di residenti

Comincia da Casnigo l’esame sull’andamento demografico della Valgandino. Nel “paese del baghèt” la popolazione continua a diminuire. L’unico segno di vita si è avuto nel 2018, con un aumento di residenti di 30 unità, ma nel 2017 si era scesi a 3.221 contro i 3.442 di fine 2001. In questi 18 anni si è registrato un costante calo dei residenti, tranne che nel 2005 (+ 6 rispetto all’anno precedente), nel 2006 (+ 13), nel 2010 (+ 32) e nel 2012 (+ 2). In tutti gli altri anni prevale il segno meno (addirittura – 42 nel 2015 e – 40 nel 2016).

Cazzano S. Andrea: il paese più giovane della Media Valle

Ben diversa da Casnigo è la situazione del vicino Cazzano, la cui popolazione è aumentata parecchio, passando dai 1.405 residenti di fine 2001 ai 1.661 del 31 dicembre 2018, ma a fine 2016 si era arrivati a quota 1.680. Il piccolo paese di Cazzano riesce quindi ad attirare persone. Il saldo demografico è sempre stato positivo, tranne che nel 2011 (- 11) e nell’ultimo biennio (- 10 nel 2017 e – 9 nel 2018). Gli anni con la crescita più consistente sono stati il 2003 (+ 39) e il 2009 (+ 40).

Il flusso migratorio in entrata e in uscita ha quasi sempre registrato saldi positivi, tranne che nel 2011 (- 11), nel 2017 (- 10) e nel 2018 (- 11).

 

Gandino: l’inverno demografico gandinese

Il più popoloso paese della Valgandino è… sempre meno popoloso. Gandino è sempre meno “pumpùs” e il numero di residenti continua a diminuire. In verità, fino al 2006 la crescita era costante, fino a raggiungere alla fine di quell’anno la vetta dei 5.775 residenti; quota 6.000 sembrava a portata di mano e, invece, ci si sta pian piano avvicinando ai 5.000. Una forte battuta d’arresto c’era stata nel 2007 con un saldo negativo di – 108 residenti rispetto al 2006; c’è poi stato un periodo altalenante, segnato da saldi positivi che si alternavano a saldi negativi della popolazione. Dal 2013, invece, la popolazione è in costante calo (- 63 nel 2013, – 46 nel 2014, – 37 nel 2015 e via dicendo), arrivando ai 5.386 di fine 2018 (contro i 5.631 del 31 dicembre 2001).

Il flusso migratorio in tutti questi anni è stato sostanzialmente positivo (tranne che nel 2002, 2007, 2009, 2011, 2013, 2014), anche se dal saldo di + 110 del 2004 si è scesi al + 41 del 2018. Il saldo migratorio con l’estero è sempre stato positivo, anche se in modo sempre più contenuto. Gli stranieri residenti a Gandino all’inizio del 2019 erano 275, il 5,1% della popolazione; la comunità più numerosa è quella senegalese con il 28% del totale degli stranieri…

Leffe: persi più di 500 residenti

Un antico adagio recita: “Se Atene piange Sparta non ride”, ma lo si potrebbe modificare in “Se Gandino piange Leffe non ride”. Sì, perché se Gandino sta vivendo un inverno demografico, non è che a Leffe le cose vadano meglio, anzi, vanno pure peggio. Da dicembre 2001 a dicembre 2018 i residenti leffesi sono crollati da 4.948 a 4.421 (mezzo migliaio di persone perse in meno di un ventennio…), un declino che è andato di pari passo con la crisi del tessile, che in passato aveva reso Leffe uno dei comuni più ricchi d’Europa (come reddito pro capite).

Il saldo demografico è stato positivo solo in tre occasioni: nel 2002 (+ 8 rispetto all’anno precedente), nel 2007 (+ 13) e nel 2010 (+ 9). Negli altri 15 anni presi in considerazione la situazione è ben diversa (tanto per elencare alcuni numeri: – 58 nel 2004, – 62 nel 2005, – 75 nel 2006, – 55 nel 2011, – 46 nel 2012, – 44 nel 2014, – 42 nel 2015, – 54 nel 2016, – 42 nel 2018…).

 

Peia: il paese con meno stranieri

La popolazione peiese è cresciuta di una quarantina di persone tra il 2001 (1.751 residenti al 31 dicembre) e la fine del 2018 (1.792), ma in questo lungo intervallo di tempo bisogna distinguere due fasi. Fino al 2010 il numero di residenti è cresciuto di un centinaio di unità, arrivando a quota 1.857  alla fine di quell’anno. A partire dal 2011, però, la situazione è cambiata e anno dopo anno c’è stato un continuo calo della popolazione di Peia. L’anno peggiore è stato il 2018, con 26 residenti in meno rispetto al 2017. Il flusso migratorio è piuttosto altalenante, ma negli ultimi anni prevale il segno meno nel saldo tra chi viene ad abitare a Peia e chi se ne va. Il flusso migratorio con l’estero è ormai quasi inesistente. Gli stranieri residenti sul suolo peiese all’inizio del 2019 erano solo 23, pari ad un misero 1,3% della popolazione residente; di questi, la comunità di gran lunga più numerosa è quella proveniente dal Marocco.

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