Il papà era casaro, la mamma insegnante: “L‘ho avuta come maestra, come mamma e anche come catechista. Ciò significa che ho avuto una formazione unitaria”
“Io sarei stato volentieri qui a Nembro fino a 75 anni, ma se il Vescovo mi dice ‘vai là’, io ci vado senza problemi”
“Lasciare Nembro e andare a Calusco vuol dire per me allontanarmi dalla valle e dal paese in cui sono nato, ma io sono abituato ad allontanarmi, per me è un po’ come tornare in missione; quando ero partito per la Bolivia ero andato ai confini del mondo, adesso vado ai confini della Diocesi”.
Per don Santino Nicoli il passaggio dall’estate all’autunno è segnato dal suo trasferimento dalla Parrocchia di Nembro a quella di Calusco d’Adda; l’arciprete nembrese diventa prevosto caluschese e si appresta a iniziare una nuova tappa del suo quarantennale cammino sacerdotale passando dalle rive del Serio a quelle dell’Adda, che segnano il confine geografico tra la terra di Sant’Alessandro e quella di Sant’Ambrogio.
Era arrivato a Nembro 11 anni fa quando aveva 55 anni, nominato arciprete dal Vescovo mons. Roberto Amadei. Adesso che ha 66 anni (compiuti lo scorso mese di aprile) il Vescovo mons. Francesco Beschi lo ha nominato prevosto di Calusco per i prossimi nove anni (la durata di nove anni del mandato di un parroco è stata decisa dal Sinodo della Chiesa bergamasca del 2006/2007).
Tra nove anni, nel 2028, don Santino ne avrà 75, l’età canonica in cui i preti “vanno in pensione”.
“Ci starò fino a 75 anni, poi si vedrà ‘se ga sarà amò i prec’ e se un prete anziano come sarò io potrà ancora dare il suo contributo alla Chiesa”.
Don Santino sorride, il futuro è imperscrutabile ma il passato è lì, come un libro aperto….
Da Casale al Seminario
E le prime pagine di questo libro, che racconta la vita di questo sacerdote bergamasco, sono state scritte qualche decennio fa in un piccolo borgo della Valle del Lujo, a Casale (una delle frazioni del Comune di Albino)….
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