E’ arrivata anche la sentenza della Corte di Cassazione. Si chiude così la vicenda giudiziaria di Tino Consoli condannato per riciclaggio e lesioni. Una storia che lo aveva visto coinvolto da una banda di truffatori che attraverso i loro raggiri in pochi anni erano riusciti a raccogliere oltre 400 mila euro. Non si erano fermati nemmeno davanti alla cooperativa sociale Cascina Clarabella di Iseo dove avevano comprato bottiglie di vino pagando con assegni falsi. Dopo la condanna in primo grado del dicembre 2017 e la conferma della condanna in Appello, Consoli aveva presentato ricorso in Cassazione, ma la Cassazione ha confermato le accuse. Consoli, che si è sempre dichiarato una vittima della banda, aveva sostituito i microchip a due cani acquistati con assegni falsi dalla banda, in modo da rendere impossibile l’accertamento di proprietà e origine degli animali. Da qui l’accusa di riciclaggio, mentre l’accusa di lesioni deriva dal fatto di essere intervenuto sul dobermann senza compilare la cartella clinica e i certificati..
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