Sabato pomeriggio di metà novembre, a Lovere qualche turista passeggia sulla piazza XIII Martiri, le insegne dei negozi e dei bar illuminano un principio di…Natale. All’imbocco dell’entrata del centro storico l’insegna ‘Cottinelli’ richiama subito lo sguardo. Guardandola per chi è della zona è fare un tuffo nei ricordi, qui tutti hanno avuto un padre, un nonno, uno zio che è entrato a comprare anche solo pochi bulloni o a duplicare una chiave di qualche porta. E qui si continua a entrare da generazioni. Quasi che il tempo riguarda chi sta fuori e non chi lavora qui dentro. Sulla porta colpisce l’insegna ‘La Ferramenta Cottinelli non chiude’, che di questi tempi fa sorridere, solitamente succede il contrario, entriamo e al banco c’è Daniele, la terza generazione di una storia cominciata a fine del 1800, per quel che riguarda la famiglia Cottinelli, ma ancora più antica per questo negozio: “Abbiamo scritto che non si chiude – sorride Daniele – perché girava voce che chiudessimo ma si va avanti”, già, mentre Daniele ci mostra la foto del nonno che rilevò la ferramenta, la gente entra ed esce, Daniele si appassiona e spiega ai clienti come usare bulloni, viti, pinze, minuteria… SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 22 NOVEMBRE