90 anni il 20 marzo per Teresa Valenghi, che anche in mezzo a questa tempeste ci sono storie belle da raccontare. Storie di speranza, fatica e felicità. Teresa, per tutti Teresì, è cresciuta in una famiglia di contadini ha passato la sua giovinezza in Possimo dove trascorreva tutto il periodo dalla primavera sino all’autunno.
Portava al pascolo le mucche cantava e tornava tutte le sere con un mazzetto o di fiori o con delle fragole, dormiva sul solaio e la sua ginnastica consisteva nel saltare i mucchi di fieno. La sua piscina erano le pozze lasciate dai forti temporali.
Ha conosciuto il conte Suardo che passava le vacanze proprio al ‘Palazzo’ (che è uno dei punti di riferimento di Possimo), e il Conte era colpito dalla vivacità e spensieratezza di Teresì, una vivacità e una spensieratezza contagiose. Da ragazzina ha vissuto le tristi vicende della seconda guerra mondiale i rastrellamenti dei tedeschi e ha visto la sua amata stalla andare in fiamme bruciata proprio dai tedeschi.
Nel convento delle suore frequentava la cosiddetta ‘scuola di lavoro’, la dottrina e il teatro, che allora era chiamato le ‘operine, e di questi momenti ha dei ricordi meravigliosi. Si e sposata a 25 anni, è rimasta vedova a 45 ha avuto 4 figli che ha cresciuto con amore fatica e coraggio e ora ha 7 nipoti che la guardano con stima e orgoglio…
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