Nel 1941 ad imbattersi nella prima scoperta archeologica sul territorio di Castione è stato Natale Migliorati, papà dell’attuale sindaco del paese, allora giovane undicenne, che amava aggirarsi tra le grotte della località Castello. A convincere esperti e studiosi che questa è un’area d’archeologia alpina di grande interesse sono state le diverse sepolture riportate alla luce insieme a tantissimi reperti, tra cui spade, manufatti in terracotta e monili risalenti all’età del Ferro e del Rame.
In questi giorni a far riaccendere i riflettori su questo importante patrimonio protostorico che vede il sindaco Angelo Migliorati e la sua giunta protagonisti di interessanti iniziative di valorizzazione, sono state le due singolari scoperte effettuate da due giovani appassionati, che hanno trovato un immediato consenso da parte da alcuni esperti in materia tra cui la dott.ssa Cristina Longhi, funzionario della Soprintendenza di Bergamo e Brescia, ed il prof. Paolo Rondoni dell’Università di Pavia.
In Presolana un cortello di circa 3mila anni fa
In ordine di tempo, a fare la prima scoperta è stato Sergio Fazzi che in un anfratto roccioso della Presolana, a circa 2mila metri di quota, ha rinvenuto un coltello in bronzo risalente a circa 3mila anni fa. Notata la presenza sulla lama di alcune incisioni decorative, il Fazzi si è subito reso conto che doveva trattarsi di un reperto degno di essere consegnato e studiato. Da una prima valutazione risulterebbe essere un coltello di tipo Viadena, risalente al Bronzo Finale al 1100 a.C. La sua presenza in quel luogo, ed a quella quota, sta a testimoniare i contatti che un tempo dovevano intercorrere tra la Valle Seriana e l’area alpina orientale. …
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