Giorni difficili. Per tutti. Qualcosa di impensato e impensabile. Mai accaduto prima. Anche per i sacerdoti della nostra terra. Dal 23 febbraio piano piano si è delineata una situazione sempre più critica.
Tanti preti malati. Diversi deceduti nei giorni scorsi. Anche chi è in salute si trova nelle condizioni di non poter essere fisicamente vicino alla gente. Da diverse settimane non si celebrano Messe con i fedeli. Ma diversi preti cercano di restare vicini. Anche se in modo diverso. Dalla comunicazione telefonica agli strumenti di preghiera sui social.
“Anche noi come preti abbiamo fatto la fatica di tutti per renderci pienamente conto della gravità della situazione e dell’urgenza di rispettare le indicazioni che via via ci sono state date – racconta don Stefano Pellegrini, parroco di Castione della Presolana, Bratto e Dorga –. Credo che siano stati due i passaggi che per un prete hanno segnato l’evolversi dell’emergenza. Sin dall’inizio il divieto della celebrazione eucaristica con il popolo. E a quei fedeli che mi dicevano: ‘beato lei che può far la comunione tutti i giorni, a noi manca la Messa…
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