INTERVENTO – Immaginiamo e progettiamo i nostri paesi (Castione o Clusone) dopo l’emergenza Coronavirus

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Angelo Pagliarin

2020 Covid19. E dopo? Tutti convergono sulla convinzione che il dopo-coronavirus non ci consentirà di ripartire da dove eravamo a inizio anno. Un approccio graduale alla normalità avrà l’effetto di una partenza con freno a mano tirato. Poi la differenza la farà la nostra memoria, la nostra capacità di reagire quando la situazione lo consentirà. Nulla sarà più come prima, forse. La lunga permanenza in isolamento ha permesso di riflettere, se non altro, sulla nostra esistenza, una sorta di esame di coscienza anche per chi non sa di averne una. Durante queste settimane, avremo probabilmente avuto la possibilità di valutare meglio il tempo a nostra disposizione ed anche scoprire quanto sia prezioso e non illimitato, il nostro tempo; insomma se vogliamo fare un paragone è come se la privazione della libertà di muoversi venga assimilata alla salute della quale ci si accorge solo quando ci viene a mancare.

Per ripartire dunque dovremo aver metabolizzato ogni aspetto negativo ed aver messo a fuoco quel che rimane della nostra umanità dalla quale ripartire.

Immaginiamo di arrivare dopo tanto tempo – tra qualche settimana – in un paese dei nostri dell’altopiano di Clusone/Castione quando rimarranno le mascherine a testimoniare che contro un nemico invisibile non bisogna mai abbassare la guardia; nel mio immaginario vedo un paesaggio simile a quello lasciato e mentre mi avvicino al centro abitato il traffico appare inconsistente…

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