di Roberto Vitali
“Pensavamo rimanere sempre sani in un mondo malato, ora ti imploriamo: ‘Svegliati Signore!'”.
Questo è il punto centrale della Preghiera fatta da Papa Francesco Venerdì 27 Marzo scorso in mondovisione, nel corso della Benedizione Urbi et Orbi.
L’insorgere di questa pandemia (che sta mettendo a dura prova tutti noi da due mesi) ci ha dato la possibilità di rivalutare parecchi aspetti della nostra vita.
“Sì, è l’ultima cosa che avremmo potuto aspettarci” interviene Don Vittorio, Parroco di Sarnico “siamo stati – come lo siamo tutt’ora – vicini a tutti i concittadini in questo difficile momento; ricordiamo che la Chiesa è aperta tutti i giorni dalle 8 del mattino alle ore 18.30, e vi si può accedere con tutte le cautele del caso. All’interno vi si può trovare anche un quaderno ed una biro, sul quale i fedeli possono scrivere le loro preghiere; ogni giorno è possibile trovare anche un foglio con stampato il Vangelo del giorno ed una piccola riflessione, in modo che ognuno possa essere aiutato nella propria preghiera quotidiana. Le persone possono chiaramente chiamare in Parrocchia ed anche me direttamente, i numeri sono pubblicati su ‘Il Porto’ nelle prime pagine. Come dice Papa Francesco, in questo periodo è richiesta ‘prudenza ed obbedienza’; vorrei lasciare infine un messaggio ai fedeli: la Chiesa è sempre aperta, non solo come edificio, ma anche come istituzione e vicinanza spirituale.”
“Purtroppo è dovuto accadere l’impensabile per poterci soffermare, per più di un mese, a quello che intorno a noi sembrava routine e banalità, banalità non era… la Terra ci stava avvertendo che stavamo esagerando e dovevamo fermarci!”: questo il pensiero di Adalisa Guerini, ex ausiliario dei Vigili di Sarnico….
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