Il cielo è gonfio. Una domenica di inizio maggio dove la primavera si è nascosta dentro un vento intenso, forse troppo. Monsignor Giacomo Bulgari è nel suo studio, in quel Palazzo Bazzini che è stata casa sua per 20 anni, sorride, e quel vento fuori sembra trasformarsi subito in alito tiepido di cielo, perché il sorriso di Mons. Bulgari è come un marchio di fabbrica del suo ministero. Quel sorriso che ha fatto da mantello, da guscio, da ristoro a tantissimi loveresi in questi 20 anni. E che fa da ponte, da traghetto (giusto per stare in tema con il lago) a chi arriverà al suo posto. 30 giugno, è quella la data del fine corsa, ultimo giorno per Mons. Giacomo Bulgari come Prevosto di Lovere. 30 giugno. Quel giorno per Lovere, comunque vada, non sarà un giorno come gli altri. Perché Mons. Giacomo ha attraversato Lovere per 20 anni, l’ha vista cambiare ed è cambiato con lei. Le luci dello studio sono basse, il salottino dove ci sediamo sa di riflessione, di pensiero: “Questo salottino – sorride Mons. Giacomo – me lo ha regalato una famiglia amica di Como, mi piace molto”. Cominciamo. Anno di cifre tonde il 2016 per Mons. Giacomo, anno di quelli che lasciano il segno. 75 anni, ordinato sacerdote dal Vescovo Luigi Morstabilini (bergamasco) nel 1966, quindi quest’anno sono 50 anni di ordinazione, mandato a Lovere 20 anni fa da un altro Vescovo bergamasco, Bruno Foresti, con cui Mons. Giacomo è rimasto molto legato: “Veniva spesso a trovarmi, anche quando c’era ancora la mia mamma e mentre io facevo le mie cose, lui si intratteneva con lei”.
E il Vescovo Foresti ci sarà anche per il saluto a Mons. Bulgari. Lui lo ha accolto, lui lo saluterà. In mezzo vent’anni di vita loverese, e quella sete di Dio che si è fatta sentire presto: “Avevo 11 anni quando sono entrato in seminario”. Mons. Bulgari legatissimo alla mamma Angela che è morta sette anni fa a Lovere: “Mia madre a 30 anni è rimasta vedova con 4 figli. Noi siamo della bassa bresciana, vicino a Manerbio, due sorelle e un fratello, e nel 1965 le mie sorelle si sono spostate, nel 1967 si è sposato mio fratello e così io e mia mamma siamo sempre rimasti insieme”. Anche a Lovere, dove mamma Angela lo ha seguito. Già, quella Lovere che è cambiata in 20 anni, come? “Tanto. Guardavo qualche tempo fa i dati di Lovere: è la comunità più vecchia della Lombardia. Quando sono arrivato facevo una media di 15-20 matrimoni all’anno, adesso sono 3 o 4, idem per i battesimi, siamo passati da 40-45 alla metà. Mentre i funerali sono in costante aumento”.
Aldilà dei numeri come è cambiata la Lovere pastorale, la Lovere… umana? “La gente che viene a Messa è diminuita. Quelli che vengono adesso sono partecipi e coinvolti nella celebrazione”….
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