ROVETTA – Iacopo Brasi: la passione per la corsa, la laurea, il lavoro in Kenya e Uganda e ora il nuovo studio a Rovetta

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1999

Una passione che è diventata il motore di una vita. Generatore di sogni per scrivere una storia dove lo sport non è solo sinonimo di tempo libero, ma diventa il centro di studio e lavoro. E apre avventure da vivere a mille all’ora, dove il cuore corre ancor più delle gambe. Iacopo Brasi ha 26 anni, viene da Rovetta e da ormai parecchi anni ha messo lo sport al centro della sua vita. Risultati prestigiosi ma soprattutto tanta passione che traspare dal suo sorriso. Che lo ha portato a lavorare in Kenya e Uganda. E ora, terminati gli studi, a tentare qualcosa di inedito nel suo paese, aprendo il primo studio sportivo di valutazione funzionale in alta Val Seriana.

Un sodalizio, quello con la corsa, che nasce quando Iacopo era ancora un ragazzino. “Nascendo in mezzo alle montagne, ho cominciato a 10 anni con le campestri scolastiche – inizia a raccontare -. Prima giocavo a calcio come quasi tutti i ragazzi. In prima media alla campestre della scuola un allenatore ha visto che ero dotato, mi ha preso sotto il suo braccio e ha iniziato a farmi correre. Ho cominciato ad allenarmi nell’Olimpia Val Seriana, passando dalle campestri alla corsa in montagna”. L’impatto è buono sin dall’inizio. “Mi è piaciuto subito ma nei primi tre anni ho continuato anche a giocare a calcio, la compagnia degli amici a quell’età conta tanto. Dopo tre anni, però, ho mollato il calcio e fatto solo corsa: l’impegno era abbastanza grosso e quando si è trattato di scegliere non ho avuto dubbi”.

Dalle prime campestri ad altre discipline. “Ho continuato a fare corsa in montagna ma ho iniziato anche pista, i 1.000 metri e i 2.000 metri, sia da cadetto sia nel primo anno di allievi”. In questo percorso di continuo miglioramento, anche un piccolo pit-stop che però non lo blocca. “Ho smesso per un paio di anni, non sono stato bene per la mononucleosi. Quando ho potuto riprendere lo sport, sono tornato a giocare a calcio ma lì ho capito definitivamente che non era il mio sport. Sono fatto per la corsa: mi piace essere io responsabile della mia performance. Nella corsa ognuno gioca da sé; c’è la squadra, il gruppo con cui ti alleni, ma la prestazione te la costruisci tu, è uno sport più mentale”.

Accanto ai tanti allenamenti e alle gare, lo sport nel frattempo conquista una posizione centrale anche negli studi di Iacopo. “Dopo aver fatto Geometra a Clusone, ho cominciato l’Università iscrivendomi il primo anno a Ingegneria per via della mia passione per i numeri. Dopo pochi mesi, però, mi sono reso conto che non riuscivo a combaciare lo sport con lo studio e ho scelto lo sport. Ho interrotto gli studi e ho lavorato qualche mese in un ristorante, poi l’anno successivo mi sono iscritto alla facoltà di Scienze motorie a Brescia. Ormai avevo fatto la scelta di dedicare la mia vita allo sport”. …

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