SOVERE – IL PARROCO Don Angelo, 35 anni di sacerdozio: “Affascinato da Dio. Una fede sempre in movimento. L’Africa, i villaggi, la malaria, Sovere e quell’entrata in un giorno di pioggia. E San Francesco, il mio rivoluzionario obbediente…”

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Don Angelo Passera, 35 anni di ordinazione sacerdotale, era il 20 giugno del 1981, in mezzo un mucchio di anni e di gente, di anime e sorrisi, di albe e… basta. Perché di tramonti non se ne parla. Un innamoramento, quello per Dio, che cresce, cambia e matura ogni giorno. Come un’eterna alba e un infinito orizzonte. Don Angelo, prevosto di Sovere e parroco di Bossico, Sellere e Piazza, che la differenza tra ‘prevosto’ e parroco c’è e forse è un po’ tecnica, ma va beh, va scritta così. Don Angelo va di fretta. Come sempre. Che è meglio farsi inseguire dal tempo che inseguirlo. Ma adesso nel tempo facciamo un tuffo indietro, di quelli che portano dritti a quando don Angelo, (classe 1957, nato il 23 giugno), aveva 6 o 7 anni: “Ed ero affascinato dalla figura di un mio zio prete, don Ambrogio Ciocca, era di Osio Sotto e quando andavo da mia nonna Lucia ad Osio lo vedevo ed era una figura che mi ispirava, il primo segnale della vocazione l’ho avuto lì. Poi quel segnale si è un po’ affievolito”.

Intanto Don Angelo finisce le elementari e frequenta le Medie alla Casa dello Studente al Sacro Cuore, lì la vocazione torna a bussare forte, e don Angelo che le porte non le chiude mai, spalanca la porta del cuore: “Dopo la terza Media sono entrato in seminario” e da lì comincia una storia…d’amore di quelle che non finiscono, anzi, si trasformano, si modificano, si ampliano, cambiano: “Una vocazione in movimento, sempre – sorride don Angelo – una fede che diventa più matura, di riflessione ma che rimane vivace, inquieta, viva. Insomma, sempre in trasformazione”

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