LOVERE – INTERVENTO – “Vendita ex Liceo? A pensare male a volte ci si azzecca. Scomposta aggressione verbale contro l’Aliverti…”

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Come al solito ci corre l’obbligo di alcune precisazioni e puntualizzazioni, come purtroppo avviene sempre dopo le esternazioni dell’Ago di Lovere, l’ultima apparsa sul numero di Araberara del 9 ottobre.    Pazienza…. Evidentemente si adotta sistematicamente la strategia per la quale la miglior difesa è l’attacco, tipica di chi si sente punto sul vivo.

Vorremmo ricordare che il nome della nostra lista, è Lovere Domani, non Lovere Ieri, pertanto, e speriamo una volta per tutte, ribadiamo che  l’attività svolta dai precedenti gruppi di opposizione o dalle precedenti amministrazioni, non ci vede coinvolti né in bene né in male.    Se qualcuno all’interno dell’Ago di Lovere, soffre di malpancismo del passato, rivolga altrove le proprie lagnanze.

Lovere Domani risponde delle proprie azioni e delle proprie proposte, non di quelle altrui.

Quindi quanto deliberato, all’unanimità o meno, poco importa, dal precedente CDA della Fondazione Tadini, riguardo alla vendita di parte del’Ex Liceo Artistico, non ci vede implicati in alcun modo, e non si vede a quale titolo avremmo dovuto esserne informati.

L’informazione sulla delibera di vendita dell’ex Liceo artistico, doveva essere fornita al nuovo CDA

dal Presidente della Fondazione in occasione della prima convocazione dello stesso. Cosa che non ha fatto così come non l’ha fatto nel corso dell’incontro con i candidati di Lovere Domani prima delle elezioni amministrative del maggio 2019, al quale era stato invitato per esporre la situazione e le problematiche della costituita Fondazione Tadini.

Quanto all’obiettivo della delibera di variazione della destinazione d’uso dell’edificio in oggetto ad uso residenziale e commerciale avanzata nel 2018 e conclusasi per disguidi burocratici, pochi mesi fa, riteniamo che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, per citare un noto e navigato politico del passato. Se abbiamo pensato male ce ne scusiamo, ma il dubbio che la variazione della destinazione d’uso, fosse finalizzata ANCHE se pure NON SOLO, alla ipotesi di una possibile vendita, era e rimane legittimo, (ancor più alla luce di come si è poi effettivamente svolta la vicenda)…

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