SOLTO COLLINA – “Il Centro diurno ha rischiato la chiusura. Il Cacciamatta ha deciso di andare avanti, contratto fino al 2025 e raddoppio dell’affitto ma…”

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Sembrava poco più che una formalità, ma ora la questione medico da sostituire e centro prelievi un po’ si complica, complice il fatto che i medici sembrano difficili da trovare come un ago nel pagliaio. Molti medici hanno preso la palla al balzo e sono andati in pensione in alcuni paesi della zona e la loro sostituzione è diventata un problema, quindi a maggior ragione in un paese in cui i medici in pensione non sono andati ma vanno trovati. Il Covid ci ha messo del suo. Intanto anche il centro prelievi ha chiuso, è stato fatto un bando per riaprirlo ma per ora novità non ce ne sono: “Siamo in attesa di sapere qualcosa di preciso – commenta il vicesindaco Tino Consoliuna ditta ha dimostrato interessamento, poi alcuni sostengono che non converrebbe economicamente aprire un centro analisi in un bacino così piccolo, vedremo che succede”. E poi c’è il capitolo centro diurno che ha attraversato un periodo davvero difficile: “Ha rischiato la chiusura – spiega Consoli – il Covid ha colpito soprattutto case di riposo e centri diurni, al centro diurno non ci sono stati morti ma è chiaro che gli anziani non lo hanno più frequentato per ragioni di sicurezza e l’accesso si era azzerato. Si erano dimezzati anche i posti letto, che sono 11. E questo è stato un grosso problema anche e soprattutto per la società che gestisce il centro e cioè il Cacciamatta, c’era la paura che lasciasse tutto e infatti qualche segnale lo avevamo avuto, e questo voleva dire chiudere tutta la struttura. E poi per riattivarla ci sarebbe voluto un bando e il rischio era di non riaprire più”. Anche perché fatti due conti il Cacciamatta ha capito che non si riusciva a reggere: “Mancava il plafond sufficiente come numeri per avere i fondi dalla Regione Lombardia, e senza quelli i conti non tornano”. Ma il Cacciamatta ha deciso di non mollare: “Alla fine, dopo incontri e confronti, il Cacciamatta ha rinnovato il contratto, ha accettato di prolungare la gestione per altri 15 anni, la scadenza era il 2025 fra cinque anni e aggiungendo altri 15 anni arriviamo al 2040. Dal 2025 abbiamo ottenuto il raddoppio dell’affitto”….

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