GANDINO – MEMORIA – Silvano Pasini raccontato dalla figlia Susanna

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 “Tutto quello che ho, lo devo a Lui”… Con questa frase pronunciata da una ex-dipendente del “Lanificio Ariete” si può capire chi fosse Silvano Pasini, storico imprenditore di Gandino della classe 1928.

La figlia Susanna ricorda lo spirito del padre, consapevole che la vita abbia fatto il suo corso, con grande nostalgia nel cuore ma con la gioia di avere avuto un grande esempio.

Mio padre amava praticare lo sport, in particolare lo sci da discesa e l’arrampicata, oltre che fare escursioni in vetta ad alte montagne. Ha superato la guerra fra povertà e privazione, e nel 1965 ha iniziato l’attività manifatturiera nel fondovalle di Gandino.

Sono stati gli anni del boom economico, ma mio padre oltre al proprio lavoro, amava costruire bei rapporti con i pastori da cui recuperava la lana che veniva lavata e destinata alla produzione di trapunte, cuscini e materassi. Nel 2017 abbiamo cessato l’attività; il mercato è stato stravolto dal calo di richiesta dei mercati trainanti (Cina ed India).

Per mio padre è stata un’amarezza, si preoccupava di come i pastori avrebbero potuto smaltire la lana, che senza questa possibilità di utilizzo diventa uno scarto difficile da destinare a recupero.

Poi lo scorso anno la perdita della moglie (mia madre) lo ha destabilizzato ulteriormente.

Ma a febbraio di quest’anno, a 92 anni, ha preso ancora l’auto per andare a sciare….

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