GANDELLINO – La rabbia della sindaca contro l’Enel: “Hanno tagliato 100 quintali di bosco senza permessi, alle prime piogge rischiano di scivolare sulle case”

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 “A proposito di dissesto idrogeologico e di manutenzione del territorio, vorrei denunciare alcuni comportamenti che mi lasciano, per usare un eufemismo, quantomeno perplessa”. Il sindaco Flora Fiorina si riferisce  a quanto ha appena visto di persona in località “Rüinèla”, sopra Gromo S. Marino: “Un appezzamento di bosco comunale è stato sottoposto ad un taglio di piante da parte dell’Enel:  non si è trattato di eliminare le cime degli alberi che avrebbero potuto interferire negativamente coi cavi dell’elettricità, bensì di tronchi interi, per un totale di 100 quintali, che poi, tagliati a pezzi di circa 40/50 cm ed ammucchiati malamente, non aspetteranno altro che le prime piogge abbondanti per scivolare, insieme ai massi non sono più frenati dagli alberi, sulla strada e sulle case sottostanti. Tutto questo senza che l’Enel avesse chiesto alcun permesso al Comune, ed avesse affidato il compito ad una società i cui operai hanno lavorato senza troppi…scrupoli – e anche questo è un eufemismo -, mentre i miei concittadini, nonostante lo stato pietoso in cui versano i boschi abbandonati a se stessi e perciò da ripulire, non possono fare tagli usufruendo degli usi civici tradizionali perché scoraggiati e penalizzati da una trafila burocratica infinita che comprende anche appositi corsi di formazione e di specializzazione, come se a coltivare il bosco da queste parti non si fosse competenti da secoli….”.

Il consorzio Forestale, ovviamente interpellato in merito dalla prima cittadina, ha risposto che le norme consentono questi comportamenti… Ma il fatto è che in questo modo sul territorio si è creato un problema in più, come se non ce ne fossero già abbastanza, e come se il Comune non avesse già dovuto spendere fior di soldi e di energie per ovviare ad altri dissesti. “Quelli che l’alluvione del 2 ottobre scorso ha provocato anche alla pista ciclabile, per esempio: nel tratto antistante Gromo S. Marino il fiume ha scavato a fondo portandosi via  lo strato sottostante, il grigliato ha retto, ma sotto non c’è più niente…Ogni volta che piove questo  tratto, che avevamo aperto solo un mese e mezzo fa, deve essere richiuso per motivi di sicurezza, ma si tratta della sola strada alternativa in caso, com’è successo, che si debba chiudere la provinciale per Valbondione, per cui l’accesso non vi si potrebbe impedire…Insomma, tutti gli interventi fatti da noi e le risorse spese fin qui vanno poi a cozzare contro queste realtà: problemi che oltretutto dobbiamo affrontare da soli.  Ho bussato non so quante volte alle porte della Comunità Montana, non mi hanno nemmeno risposto…

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