L’associazione ‘Turismo Gandellino’ aveva in programma, per l’autunno scorso, l’inaugurazione ufficiale della palestra di roccia chiamata “L’indiano”, una realtà pensata per permettere a tutti di avvicinarsi allo sport dell’arrampicata:
“Purtroppo però la pandemia ci ha costretto a rimandare la festa, ma questo non significa che il rischio contagio ci abbia reso inattivi – ci spiega Nicoletta Belingheri -. Il nostro Omar Salvoldi, uno dei responsabili dell’associazione, appassionato di arrampicata che già aveva provveduto ad attrezzare il sentiero sulla corna ‘Spigorèl’, insieme agli amici ha realizzato quest’altra realtà finalizzata all’ulteriore valorizzazione del territorio e delle sue risorse naturali”.
Ma perché è stato dato questo nome alla palestra di roccia?
Correva l’anno 1996, quando un gruppo di amici, che si definiscono “local”, decide di dedicare un po’ del suo tempo libero alla pulizia di un sito sul quale si affaccia un costone roccioso, ideale per permettere agli appassionati di arrampicata di coltivare la loro passione a pochi passi da casa. Coll’impegno dei volontari e con le modifiche apportate, il costone roccioso inizia a prendere una forma particolare: vi si comincia a ravvisare infatti il volto di un indiano, soprattutto se si guarda alla roccia dal parcheggio di via Grabiasca, nella frazione di Gromo San Marino, e particolarmente quando il costone viene colpito dai raggi del sole del pomeriggio.
“Così ha preso forma la falesia, unica nel suo genere in Alta Valseriana, creata e mantenuta dal gruppo di amici che ci ha lavorato assiduamente per tutti questi anni, una parete sulla quale ora si possono trovare ben 19 vie di salita – di diversa difficoltà perché si va dal 4°grado al /7B – la maggior parte delle quali richiede una buona tecnica di arrampicata anche perché la maggior parte dei percorsi si affaccia su volumi e strapiombi…
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