(p.b.) C’è un prete che va controcorrente. E’ don Guido Rottigni, il parroco di San Lorenzo, 50 anni tra pochi giorni (il 25 luglio). San Lorenzo è una frazione di Rovetta che fu anche Comune autonomo al tempo dei tempi e che adesso aspetta di essere inglobato, referendum permettendo, in un progetto di fusione che porterebbe a un “Comunone” di 8.400 abitanti che potrebbe chiamarsi “Borghi Borlezza”, “Borghi Presolana”, “Larna”, “San Narno”, “Valborlezza” oppure “Valleggia” (i nomi proposti per il referendum). Ma resteranno i vecchi nomi dei paesi e delle frazioni. San Lorenzo conta 1.480 residenti, mica pochi, anzi molti più di paesi della zona che adesso sono Comuni autonomi. Negli ultimi 25 anni è cresciuto di più di 500 abitanti, con l’espansione edilizia nella parte bassa del paese. Un tempo si chiamava “San Lorenzo di Gavazzo” e c’era un castello dominante la valle sottostante, testa di ponte ghibellina in un contesto guelfo… Vecchie storie. Questi sono tempi di smemoratezza dilagante. E sono anche tempi in cui si monetizza tutto, lo stesso tempo (per cui vale più che mai il detto “il tempo è denaro”), la qualità della vita misurata con la “soglia di povertà” in base al reddito, perfino il grado di felicità che qualcuno si è azzardato a “classificare” nelle città, basandosi su parametri discutibili (e infatti molto discussi). L’occupazione di suolo pubblico ha un costo (sempre che si trovino i parcheggi) e un tempo limitato. Don Guido ha fatto una scelta che adesso appare in linea con la “politica” dettata da Papa Francesco, una Chiesa che riscopre il valore della povertà in un mondo in cui si rincorre la ricchezza e il successo e di conseguenza punta alla riscoperta del suo core businnes, la preghiera. Dalle parole ai fatti: Don Guido, dopo la manutenzione del sagrato, non ascolta nessuno: “C’era chi proponeva di mettere una sbarra e aprire lo spazio solo per le funzioni, chi proponeva di far pagare il parcheggio per avere qualche soldo per la parrocchia. A me sembrava di fare come nei supermercati… niente. Il sagrato è un parcheggio vicino, in centro paese, comodo per tutti. E ho deciso; piuttosto di far pagare, faccio pregare…
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