Bergamo, Gori e il Presidente della Provincia chiedono deroghe alla Regione per la scuola

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Il sindaco Giorgio Gori e il Presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli hanno chiesto al presidente della Regione Attilio Fontana di valutare possibili deroghe previste dal Dpcm per la provincia di Bergamo, in particolare per la scuola.

Ecco il testo della lettera.

 

Gentile Presidente,

i dati epidemiologici degli ultimi giorni, per l’insieme della Lombardia purtroppo tali da mantenere viva la nostra preoccupazione, evidenziano una marcata disomogeneità tra i diversi territori provinciali.

In particolare, come già era emerso in occasione della seconda ondata dell’epidemia di Covid-19, la provincia di Bergamo – che più di ogni altra ha subìto la violenza della prima fase della vicenda pandemica, nei mesi di marzo e aprile dello scorso anno – registra tuttora valori di diffusione del virus decisamente più bassi delle altre province lombarde.

La situazione del nostro territorio, probabilmente proprio in ragione dell’estesa platea di cittadini entrati in contatto con la malattia nella scorsa primavera – intorno al 30% della popolazione secondo le diverse indagini sierologiche condotte nei mesi successivi –, oltre che in ragione di una diffusa consapevolezza, tra i cittadini bergamaschi, riguardo alla necessaria osservanza delle regole volte alla prevenzione dei contagi, appare in questa fase peculiare.

Il dato crediamo più significativo è quello relativo all’incidenza dei nuovi contagi, indicatore che colloca la provincia di Bergamo – con 61 nuovi casi ogni 100.000 abitanti – ben al di sotto della media regionale (122) e ancor più dei territori (Mantova, Como, Sondrio, Milano, Varese) che presentano valori superiori a 200. Gli ultimi riscontri relativi all’indice RT (1.2) descrivono una progressione dei contagi rispetto al periodo natalizio, ma questo indicatore – molto sensibile nel cogliere l’andamento dinamico, in crescita o diminuzione, anche nel breve periodo – prescinde dai valori assoluti e ci sembra pertanto che non consenta, di per sé, una piena comprensione della situazione epidemiologica in un dato territorio.

Ciò premesso, Gentile Presidente, alla luce delle Sue recenti dichiarazioni in ordine al concreto rischio che la nostra Regione possa a breve essere nel suo insieme classificata come “Zona Rossa”, siamo a chiederLe di valutare, per la provincia di Bergamo, l’applicazione di quanto previsto dall’art. 2 comma 2 nonché dall’art. 3 comma 2 del DPCM del 3 novembre 2020, là dove si dice che

“Con ordinanza del Ministro della salute adottata ai sensi del comma 1, d’intesa con il presidente della Regione interessata, può essere prevista, in relazione a specifiche parti del territorio regionale, in ragione dell’andamento del rischio epidemiologico, l’esenzione dell’applicazione delle misure di cui al comma 4”. Nel testo del DPCM è chiaramente indicato che la decisione spetta al Ministro della Salute. Riteniamo tuttavia imprescindibile il Suo prioritario consenso, in ragione anche del parere che potrà ricevere dal CTS regionale.

Ci permettiamo di sottoporLe questa istanza, Gentile Presidente, perché crediamo fermamente che si possano comprendere le difficoltà e le sofferenze cui il protrarsi delle limitazioni anti-Covid, se non addirittura il loro inasprimento, sottopone i cittadini dei nostri territori, ed in particolar modo gli studenti, le loro famiglie e gli operatori dei settori economici (ristorazione, somministrazione, commercio, attività culturali e sportive, per citare solo i principali) costretti alla chiusura o ad una sostanziale limitazione delle rispettive attività. Tali limitazioni sono necessarie e doverose ovunque gli indicatori di diffusione del contagio segnalino situazioni tali da mettere seriamente in pericolo la salute dei nostri cittadini (e a tale proposito Le anticipiamo che ove le autorità preposte, con validi e giustificati motivi, dovessero ritenere che anche la provincia di Bergamo rientri in questa casistica sarà nostra cura, insieme alle altre istituzioni del territorio, adoperarci per il pieno rispetto delle norme in vigore). Dove viceversa le condizioni epidemiologiche siano oggettivamente migliori, come pare essere in questa fase per la provincia di Bergamo e come auspichiamo possa presto essere per altre province lombarde, riteniamo si giustifichi l’esenzione prevista dal DPCM, al limite anche solo parziale, ossia innanzitutto a beneficio di quelle situazioni – scuole in testa, e a seguire commercio e ristorazione – delle quali riteniamo prioritario favorire un progressivo ritorno alla normale attività.

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