NELL’ELENCO IL CEMENTIFICIO DI TAVERNOLA – Cementificio – il Tar del Lazio: via libera ai “materiali riciclati”

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Mercoledì 13 gennaio è apparso sul quotidiano economico “Il sole – 24 ore” un articolo intitolato “Cementerie, via libera all’utilizzo dei materiali riciclati come energia”.

Lo scritto prosegue poi con due sottotitoli di cui il primo definisce l’iter che ha portato alla decisione (il Tar del Lazio contro i contestatori della Buzzi-Unicem) e il secondo, che riporto testualmente, afferma che sono “Autorizzati 16 impianti ma solo il 20% dell’energia viene dall’utilizzo di residui”.

Il Tar del Lazio dice chiare tre cose: che i Comitati che hanno posto il problema hanno torto, che l’utilizzo di rifiuti “puliti” fa meglio all’ambiente rispetto al “pet-coke” utilizzato dai cementifici, e che il decreto Clini (Ministro dell’ambiente che nel marzo 2013 aveva dato parere favorevole) è tuttora valido e va applicato.

Poi racconta come sono andate le cose in Italia. Otto anni fa l’uscita del decreto del Ministro Corrado Clini aveva creato parecchie contestazioni (anche a Tavernola, dove la cementeria locale attendeva da tempo tale autorizzazione) e, fra gli altri, si era mosso in provincia di Piacenza un comitato ambientale della val d’Arda dove la Buzzi Unicem utilizza in località Vernasca una grossa cementeria.

Il 7 gennaio 2021 il Tar, con la sentenza n. 219, ha respinto il ricorso sostenendo che il principio di precauzione (cioè vietare perché non si sa mai) deve basarsi su un’effettiva incertezza scientifica sugli effetti di un’azione, e non su una generica paura emotiva…

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