E’ frizzante il post passerella. Non solo dal punto di vista turistico. Nei giorni scorsi l’esposto del Codacons che ha chiesto alla Corte dei Conti di indagare sui costi sostenuti dagli enti pubblici per l’installazione della passerella, con il sospetto che potessero rappresentare ‘uno spreco di risorse pubbliche’. L’associazione dei consumatori ha chiesto nello specifico di indagare sui costi sostenuti dagli enti locali per l’organizzazione dell’installazione artistica sul Lago d’Iseo, “poiché a partire dall’inaugurazione dell’opera – si legge nella nota del Codacons – si registrarono disagi su più fronti, che hanno causato costi non indifferenti a carico della collettività: dai servizi di soccorso alle evacuazioni e al blocco dei treni, passando per la gestione della sicurezza e dell’ordine pubblico. Costi che potrebbero rappresentare – per il Codacons – uno spreco di pubbliche risorse”. The Floating Piers è stata visitata da oltre 1,3 milioni di persone, con una media di 70 mila arrivi al giorno sulla passerella che dal 18 giugno al 3 luglio ha collegato Sulzano con Monte Isola passando per l’isola di San Paolo. A dar manforte a Codacons si è aggregata anche Legambiente, in rapporto al “disagio sostenuto dalla popolazione locale, in particolare i costi della congestione da traffico, dell’inquinamento atmosferico, delle acque del lago e del rumore“. Detto fatto, la Guardia di finanza di Brescia ha effettuato nei giorni scorsi un sopralluogo nella sede della Comunità Montana del Sebino bresciano..
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