Il percorso è stato lungo e spesso condizionato dalle pesantezze della burocrazia – autorizzazioni, sopralluoghi, permessi, ecc…- ma adesso finalmente il santuario della Trinità ha ritrovato sicurezza e splendore e potrà riaprire i battenti ai fedeli ed agli appassionati d’arte attirati dai numerosi tesori che la chiesa custodisce:
“Un percorso cominciato nel 2017, quando un gruppo di persone, unitesi nel Gruppo ‘Amici della Trinità’ cominciarono a darsi da fare perché diventava sempre urgente intervenire sul tetto della chiesa, pena la messa a rischio di tutto quanto di prezioso custodiva –dice Natale Bonandrini del gruppo stesso -. Si trattava di un intervento molto impegnativo anche dal punto di vista economico, ma nel 2019 si è fatto vivo un anonimo donatore che ci ha messo a disposizione la bella somma di 200.000 euro, risolvendo brillantemente il problema dei fondi necessari”.
Il progetto definitivo dell’architetto nonché grande appassionato d’arte Tullio Leggeri di Seriate , era pronto, così come gli studi dei geometri Imberti di Peia, e così il 7 ottobre 2020 la ditta Ediltec di Andrea Camilli potè aprire il cantiere:
“Imbattendoci anche nella bella sorpresa di trovare la parte lignea ancora in buono stato, conservata meglio di quanto non ci aspettassimo…Conclusi i lavori del tetto, abbiamo voluto procedere anche ad alcuni interventi di manutenzione straordinaria e il restauratore Ivan Cattaneo si è preso cura della ripulitura dei banchi, dei gradini, della cancellata antistante il gruppo statuario dei Re Magi, e dell’acquasantiera, tutte operazioni che hanno migliorato molto la situazione del nostro Santuario”.
Si è provveduto anche a spostare all’esterno, per motivi di sicurezza, il bombolone del gas ed a ripristinare, col ritorno della bella stagione, la cotica erbosa del prato davanti ed intorno alla chiesa. Bonandrini registra infine con soddisfazione anche il fatto che la spesa relativa non abbia superato, come spesso invece accade , il preventivo concordato. Sfortunatamente però, a causa delle perduranti restrizioni anti-Covid, si è dovuto rinunciare alla simpatica tradizione della schisciöla, la focaccina dolce che viene offerta a tutti il giorno della festa e si consuma col latte fresco dei pascoli circostanti, ma la tradizione è solo rimandata a tempi migliori….
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