“Fate qualcosa per via Davine!”. Con queste cinque parole si può sintetizzare l’appello lanciato da un centinaio di persone residenti in località Davine all’Amministrazione comunale di Lovere. Un appello lanciato molti anni fa, ma che è rimasto inascoltato. Per dar forza a queste voci è nato il 10 febbraio scorso il Comitato ‘Una strada per Davine’, presieduto da Matteo Mazzoli.
Sì, perché queste persone non chiedono nulla di più di una strada degna di questo nome. E, in effetti, quella che da via Celeri conduce a via Davine non sembra degna di questo nome.
La vicepresidente del Comitato, Daniela Mazzucchelli, spiega le ragioni di questi cittadini loveresi: “Il problema di via Davine è che nella parte bassa della strada, in via Celeri (che è l’unica strada che dal centro di Lovere porta in località Davine) c’è una strettoia che impedisce l’accesso di ambulanze, mezzi dei Vigili del Fuoco e pure dei carri funebri. E tutto questo, mi creda, è un grande problema per noi residenti! Inoltre, nella parte alta di via Davine, sul confine con il Comune di Costa Volpino, nella frazione Qualino, la strada è troppo ripida e con curve che la rendono ‘problematica’. Insomma – sottolinea Daniela – i problemi sono all’imbocco della strada, quindi in basso, e in alto, dove esce sul territorio comunale di Costa Volpino. Vorrei sottolineare che via Davine e via Celeri sono strade pubbliche e non private, quindi riteniamo sia dovere del Comune di Lovere garantirne la percorribilità e, in questo modo, dare una risposta alle oltre cento persone che ci vivono”.
Il problema principale degli abitanti di Davine è quindi la strettoia iniziale, poi la via si allarga per restringersi nuovamente nella parte alta; di conseguenza, sia in basso che in alto la strada è inaccessibile e impraticabile per i mezzi di soccorso. Si tratta quindi di una strada inadeguata ai nostri tempi e problematica per i residenti, soprattutto per le numerose persone anziane che ci vivono.
“Se qualcuno si sente male, giovane o anziano che sia, non può aspettare l’arrivo dell’ambulanza in casa sua, come succede a chiunque, ma deve arrangiarsi. O si fa portare al Pronto Soccorso in auto da familiari o vicini, oppure deve essere portato in paese con la barella. Ho assistito a scene pietose… Tra l’altro, l’elicottero non può atterrare nella nostra zona”.
Cosa chiedete al Comune di Lovere? “Noi chiediamo da anni, anche prima che venisse costituito il Comitato, che si trovi una soluzione per dare una strada, una vera strada, a Davine. Si può risolvere il problema allargando la strettoia. A questo proposito, avevamo presentato al Comune un progetto per l’allargamento della strettoia di via Celeri che non avrebbe tolto nulla alle proprietà e i muri sarebbero stati ricostruiti, permettendo però un allargamento della strada e l’accesso dei mezzi di soccorso. Non abbiamo però ricevuto nessuna risposta. Oppure si potrebbero sistemare le curve in cima alla strada, ma serve un accordo con il Comune di Costa Volpino. Ci sono alcune alternative possibili per giungere ad una soluzione del nostro problema. Però sono state fatte nel corso degli anni tante promesse mai manutenute. A parole ti dicono che si sistema la strada, ma nei fatti non si fa nulla. Consideri che singolarmente tutti noi residenti di via Davine siamo andati a lamentarci, ma inutilmente! In campagna elettorale uno dei punti era la sistemazione della strada per Davine, ma ad oggi non è stato fatto niente…”…
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 18 GIUGNO