La passione per la vela si respira nelle parole di Marco Giannini, skipper trentatreenne originario di Gianico e in forza all’Avas Lovere. Partiamo dall’ultima regata, tappa del circuito europeo con l’imbarcazione ‘Melges 20’, che si è tenuta all’Argentario.
“Eravamo circa una ventina di partecipanti, noi siamo arrivati primi nella classifica equipaggi senza professionisti a bordo, mentre ci siamo classificati ottavi assoluti. Le aspettative erano più alte perché nella tappa di un mese e mezzo fa ce la siamo giocata fino all’ultimo, mentre questo weekend c’erano le classiche condizioni estive e quindi sono emersi gli equipaggi più pronti a livello tattico e strategico mentre noi abbiamo fatto errori abbastanza importanti. È stata una gara di livello molto alto nonostante il basso numero di partecipanti, un test importante in vista del campionato europeo di settembre che si terrà in Sardegna”.
Marco la passione per la vela la porta nel cuore fin da quando era un bambino: “Ho iniziato a undici anni ad avvicinarmi a questo sport, un po’ tardi a dire la verità… chi inizia a sette, otto anni accumula un’esperienza diversa che nei primissimi anni di agonismo è piuttosto importante. Ho iniziato con l’Avas Lovere fin da ragazzino, poi sono passato a Sulzano e Genova e da cinque anni sono tornato qui, dove sono diventato anche direttore sportivo. È un bell’impegno (sorride, ndr), tutto il mio tempo libero lo dedico a questo e a fare l’allenatore della squadra Laser del circolo. Perché la vela? Sicuramente perché ero negato nel calcio (ride, ndr), ma anche perché ho sempre avuto una grande passione per l’acqua e per il mare visto che mio papà e i miei nonni sono originari dell’Isola d’Elba. Ho iniziato per caso con un corso e mi sono appassionato… poi avere il lago vicino casa sicuramente ha avuto il suo perché. Non mancava nemmeno un po’ di sano spirito di competizione e quindi eccomi qui…
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