Alessandro Poletti e Simone Trussardi e un’impresa che resterà nel cuore per sempre. La salita (e la discesa) verso San Lucio, a Clusone, come l’Everest. 8848 metri di dislivello, nessun limite se non quello di non dormire. 20 salite in 20 ore e mezza totali. 29 anni il primo, 31 il secondo, amici di vecchia data con una passione in comune, quella per la bicicletta.
“In sella abbiamo fatto un bel po’ di viaggi insieme, anche all’estero, e sicuramente conoscersi ed essere in sintonia è stato fondamentale per affrontare la nostra sfida”, spiega Simone.
Prima di raccontare la loro esperienza, ci soffermiamo sulla passione per la bici.
“Ho sempre seguito il ciclismo fin da bambino – aggiunge Simone -, erano i tempi di Paolo Savoldelli, impossibile non appassionarsi. Da quando avevo 14 anni ho iniziato a fare viaggi in bicicletta insieme a mio papà all’estero e da lì non ho mai smesso… e anzi, ho cercato di coinvolgere anche i miei amici”.
Alessandro aggiunge: “Guardavo il Giro d’Italia in tv, ma se non per andare in Oratorio, non ho mai usato la bici (sorride, ndr). Negli ultimi cinque, sei anni mi sono appassionato un po’ di più e buona parte del mio tempo libero lo passavo a fare sport… e adesso lavoro anche nel campo delle biciclette”.
Prima dell’Everesting ci sono stati molti viaggi… “Il primo è stato da Torino a Barcellona e poi, nel 2017, dallo stadio di Bergamo a quello del Lione per la prima trasferta dell’Atalanta in Europa League. L’anno scorso abbiamo fatto un pre-Everesting, abbiamo pedalato dall’alba al tramonto, 300 chilometri e 5000 metri di dislivello da qui al Lago di Garda e poi ritorno con un po’ di salite, mentre un paio di anni fa abbiamo fatto il viaggio in assoluto più bello in Nuova Zelanda, dove abbiamo fatto 1300 chilometri in due settimane”.
E arriviamo all’impresa, una sfida con sé stessi: “Il lockdown ci ha costretto a pensare ad un viaggio vicino, ma per l’esperienza e l’organizzazione è stato come un viaggio vero e proprio. L’idea di questa sfida sportiva ci attirava già da un po’ e volevamo che fosse su una salita che avesse significato. Qualche anno fa mio zio Gigi Poletti l’ha fatto al Passo della Presolana, che per i locali è la salita classica, ma quando abbiamo saputo, a novembre, che avrebbero asfaltato la strada di San Lucio non abbiamo avuto dubbi, il nostro Everesting sarebbe stato lì. Il primo giorno, finiti i lavori, siamo saliti a provare… è stata dura e a novembre era anche piuttosto fredda”.
Arrivati in cima… “Beh, non eravamo convinti di essere in grado di farlo – continua Simone -, ma eravamo convinti di volerci provare… è la salita di casa e poi il fascino del fatto di essere i primi. Era il nostro obiettivo, non avevamo nessun viaggio in programma ma volevamo conoscere il nostro limite e cercare di superarlo”…
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 LUGLIO