In carcere. A Bollate. Milano. Dove si è presentato dopo la decisione definitiva della condanna. Padre Zanotti è quindi in carcere, a gennaio aveva patteggiato 4 anni per il processo che lo aveva visto imputato per truffa nella vicenda accoglienza dei migranti e associazione a delinquere. Ai domiciliari sino adesso e ora in carcere, dove gli restano da scontare 3 anni e 5 mesi. Padre Zanotti, 73 anni, si trova nell’infermeria del carcere perché sarebbe ‘molto malato’, ha spiegato il suo avvocato Rosario Minniti di Milano. E proprio per questo l’avvocato ha chiesto l’affidamento in prova ai servizi sociali ma le ultime due richieste sono state respinte dal Tribunale di Sorveglianza e la prima è stata dichiarata inammissibile. Intanto il 6 luglio il prefetto Enrico Ricci ha revocato il servizio di accoglie alla cooperativa Rinnovamento. E resta ancora in sospeso, per questo è in corso un’altra vicenda giudiziaria, con l’accusa di violenza sessuale denunciata da un ragazzo che viveva in una sua comunità. Sulla sua pagina Facebook intanto l’ultimo suo post risale a pochi giorni fa, il 3 luglio, dove Padre Zanotti riporta una citazione: “Ho superato momenti che non credevo di poter superare, ho vissuto dolori che pensavo potessero uccidermi. Ho ricevuto delusioni da persone che mai avrei pensato… Perché a loro ho dato solo bene. Ma sono qui più forte di prima. E nessuno potrà abbattermi…Perché mi rialzerò sempre”. E nei commenti si sprecano i messaggii di incoraggiamento da parte di chi lo segue. E intanto sono stati tuti trasferiti in altre strutture i richiedenti asilo che si trovavano presso il Centro d’accoglienza gestito dalla cooperativa “Terra promessa” a Fontanella. Lo ha reso noto il Comune, in una nota. I richiedenti asilo ospitati alla Cascina Fenatica sono stati trasferiti e Fontanella ha chiuso. Il filone d’indagine che aveva portato alla condanna dei vertici della cooperativa Rinnovamento tra cui padre Antonio Zanotti era del resto iniziato proprio dalla Cascina Fenatica…
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