Si è discusso e polemizzato molto in questi ultimi tre anni sulla mastodontica eredità lasciata dall’ingegner Giusi Pesenti Calvi al Comune di Alzano Lombardo (oltre che ad altri ‘beneficiari minori’). L’Amministrazione comunale ha quindi diffuso una sorta di ‘domanda e risposta’ per spiegare la situazione e chiarire ogni dubbio.
“Il lascito del dott. Giusi Pesenti è una provvidenza che ha il sapore di altri tempi, erede dei grandi gesti di munificenza che hanno spesso consentito, nei secoli passati, la formazione e la sussistenza di importanti istituzioni. Un gesto di generosità e di amore per la propria terra e la propria comunità che è ragione di orgoglio e di onore, e che tuttavia impone l’onere di far fruttare quanto pervenuto nel migliore dei modi possibili, individuando i più lungimiranti percorsi in un equilibrio necessario tra i bisogni contingenti della città e quelli di investimento futuro. Dal 12 febbraio 2018, giorno della morte del compianto dott. Giusi Pesenti Calvi, il lavoro compiuto dall’Amministrazione comunale è stato incessante ed enorme, a causa del grande patrimonio, della complicazione che scaturisce dall’interazione del diritto civile, con quello amministrativo e quello fiscale, dalla necessità di individuare la modalità e/o lo strumento giuridico più idoneo in grado di gestire il patrimonio e soprattutto superare alcune criticità contenute nel testamento. Un lavoro sempre compiuto con grande serietà, professionalità e trasparenza che ha portato nel luglio 2020 alla creazione della Fondazione Giusi Pesenti Calvi con sede presso villa Belvedere in via Olera. Altrettanto lungo e impegnativo è quindi anche il lavoro propedeutico al trasferimento della gestione dell’eredità Pesenti Calvi alla Fondazione, compiuto negli ultimi mesi”.
In cosa consiste l’eredità Pesenti Calvi? “Il testamento lasciato dal dott. Giusi Pesenti Calvi prevedeva una serie di legati a favore di persone fisiche e giuridiche, assolti i quali il patrimonio residuo è stato assegnato al Comune di Alzano Lombardo per assolvere a precise disposizioni. Il patrimonio pervenuto consiste in un’area di circa mezzo chilometro quadrato, per lo più boscata, sulla quale insistono 8 fabbricati tra i quali la nota villa Belvedì, realizzata negli anni sessanta su più antiche preesistenze. Oltre a tali beni immobili sono pervenuti i beni mobili contenuti nella villa e liquidità, come risultante dal conto economico presentato dall’esecutore testamentario e non ancora approvato”.
Cosa prevede il testamento? “Il testamento prevede che tutte le aree siano vincolate nel loro utilizzo con precise disposizioni. Prevede inoltre che con il denaro dell’eredità si ricavino le utilità per il mantenimento dell’intero patrimonio, nonché per il riconoscimento di borse di studio annuali a studenti meritevoli, il proseguimento del Roving di caccia importato e istituito dallo stesso Giusi Pesenti, l’assunzione del lavorante ivi operante, con il mantenimento della sua abitazione, come comodato d’uso, presso il ‘Belvedere basso’, il mantenimento dell’attività agricola e l’istituzione di un Parco Locale di Interesse sovraccomunale, già approvato dal Comune nel febbraio 2021”.
Perché si è reso indispensabile costituire una Fondazione?…
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