Giovanni Benini è così, prendere o lasciare. Gli elettori lo hanno preso, qualcun altro lo ha lasciato. Ma tant’è, il sindaco è lui. Una bufera al giorno sembra il suo leit motiv. E lui ogni volta in qualche modo ne esce. Questa volta però la questione riguarda i bambini, tanti bambini, gli studenti della scuola Elementare di Cividino, che sarebbero dovuti entrare nella scuola nuova e che invece per la scuola nuova, se tutto va bene, se ne riparlerà in primavera, il nuovo cronoprogramma parla di dicembre ma è lo stesso sindaco a sostenere che è quasi impossibile: “Se va bene sarà primavera”. Ma intanto il nuovo problema riguarda la scuola ‘vecchia’, che intanto dove supplire con modifiche strutturali alla scuola nuova. Ma i lavori anche qui latitano. E così gli studenti frequentano all’auditorium di Tagliuno. L’Associazione genitori Cividino-Quintanto nei giorni scorsi ha chiesto un incontro con il sindaco Giovanni Benini e il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Frà Ambrogio da Calepio, Silvestro Marotta. L’edificio di via F.lli Pagani doveva essere pronto già per l’anno scolastico 2020-2021 eppure, un ritardo dopo l’altro, è ancora sottoposto a lavori. La promessa era che gli alunni potessero rientrare in aula per quest’anno scolastico, ma a fine agosto era evidente che gli studenti non avrebbero rivisto la scuola: la causa era la mancata pavimentazione del portico e del rivestimento dei pilastri all’esterno. E così di nuovo all’Auditorium di Tagliuno, fino al 29 settembre. Già. La data è arrivata ma i lavori non sono finiti. “Ho avuto l’incontro con i genitori e con il preside- comincia Benini – i genitori sono tranquilli, hanno capito quello che sta succedendo, i lavori sono pressochè finiti, mancano solo i documenti, la burocrazia ci mette sempre del suo, io il 25 ottobre faccio il trasloco e si comincia. Il Preside non la pensa come me, dice che senza documenti lui non accetta il trasferimento ma io il trasferimento lo faccio. Io faccio l’imprenditore edile e so come funzionano queste cose, consegno tutta la documentazione alla committenza ma intanto ci si può spostare, nessuno finisce i lavori se non è sicuro di quei lavori. Il Preside deve fidarsi ma intanto non lo sta facendo e questo deve essere chiaro”. Benini è un fiume in piena. “Io ho detto al Preside che in attesa dei documenti per l’antincendio sono disposto a mandare quattro alpini con gli idranti a monitorare il tutto. Ma anche qui niente da fare, il Preside non ha voluto sentirne ragioni”…
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 OTTOBRE