CLUSONE – L’EVENTO Il Lions Club regala al Comune il progetto di fattibilità del restauro dell’Angelo Mai

394

Il Lions Club Città di Clusone e valle Seriana Superiore con il suo presidente Domenico Andreoletti regala al Comune di Clusone il progetto di fattibilità per il recupero del complesso dell’Angelo Mai. Lo fa supportata da cinque aziende del territorio: Carpenteria Fratelli Bonacorsi Srl, Comelit Group SpA, ML Engraving Srl, Movengineering Srl, Scame SpA. Il progetto viene presentato venerdì 8 ottobre alle 18.00.  

L’idea di contribuire al restauro dell’ex storico e prestigioso  convitto, in concomitanza con i festeggiamenti del 40° di fondazione del Club (il 12 novembre prossimo presso la Bussola, sede del Lions Club baradello (e non solo) è nata nel periodo del lockdown. “Già con la presidenza del mio predecessore Luciano Berti, per dare un segnale di ‘rinascimento’ alla città, era stata istituita una Commissione composta da Giampiero Calegari, Marcella Raggio e Demetrio Trussardi per identificare un intervento significativo e la scelta è caduta appunto sul complesso dell’Angelo Mai. Quando sono stato eletto presidente ho proseguito in quella direzione e adesso consegniamo al Comune di Clusone il primo atto che consentirà di proseguire il percorso di restauro del complesso”.

La storia fa fare un salto all’indietro di più di un secolo, al 1805 quando l’antico convento delle Clarisse viene acquistato per farci un ospedale e un istituto scolastico. E infatti tre anni dopo il governo austriaco riconosce come “pareggiato” il ginnasio, uno dei tre più importanti della provincia di Bergamo. Poi fu istituita nel 1860, alla vigilia dell’unità d’Italia, anche una scuola tecnica e nel 1866 il complesso fu dedicato al card. Angelo Mai. Se ci fosse ancora don Abbondio con il suo “Carneade, chi era costui?” bisognerebbe spiegare chi era Angelo Mai (Schilpario 1782 – Albano Laziale 1854), basti dire che perfino Giacomo Leopardi (e non ce la sentiamo di dover spiegare chi era anche Leopardi) gli dedicò un’ode per aver scoperto il “De Repubblica” di Cicerone. Era quindi un grande studioso e aveva una biblioteca immensa, è sepolto in Santa Anastasia a Roma e il monumento funebre nella basilica è stato realizzato dallo scultore Giammaria Benzoni di Songavazzo. ..

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 OTTOBRE

pubblicità