A Elia Migliorati la passione per il viaggio scorre nel sangue da sempre. 26 anni, la sua casa è a Castione, ma ha vissuto a lungo in Australia, fino al rientro a causa del Covid. Allora, in attesa di ripartire, l’idea di un viaggio particolare, in bicicletta, lui che la bicicletta non l’ha mai avuta. “L’ho comprata apposta per questo giro, che voleva essere una sfida con me stesso – spiega –. Ho viaggiato molto nella mia vita, sono stato in Asia, Oceania, ho girato l’Europa… ma non ho mai visto l’Italia. Ho deciso di farlo in un modo un po’ particolare. Mi sono allenato per sei mesi, un po’ sui rulli e un po’ sulle strade della nostra zona. Facevo settanta chilometri al giorno per due o tre volte a settimana, non di più”.
E poi la partenza: “Sono partito da casa e sono sceso verso l’Adriatico, mi sono fermato a Riccione qualche giorno dai miei zii, poi ho ripreso e sono sceso verso Bari dove ho incontrato un amico conosciuto in Australia. Poi la Basilicata e la Campania, sono arrivato a Roma e pian piano sono risalito verso la Toscana. Avevo pianificato tutte le tappe, facevo un centinaio di chilometri al giorno e poi cercavo dei posti nascosti dove fermarmi a dormire. Avevo la tenda e il sacco a pelo, prima che facesse buio andavo a comprare qualcosa da mangiare e il mattino seguente si ripartiva. Spesso usavo un’applicazione dei cicloviaggiatori dove ci si aiuta a vicenda, ho trovato ospitalità per quattro o cinque tappe, poi mi sono arrangiato con la tenda e qualche volta facevo tappa in ostello anche solo per fare una doccia e ricaricare le batterie di cellulare e drone. La sera in tenda chiamavo mia mamma per raccontarle come era andata la giornata. Se era preoccupata? No, lo sa che sono matto (ride, ndr)”….
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