TRESCORE – PARROCCHIA – INTERVISTA AL NUOVO PREVOSTO – Don Mauro si racconta; l’infanzia a Vertova, i lunghi anni in Seminario… e adesso Trescore

499

Il cammino del nuovo prevosto don Mauro Arizzi a Trescore è solo agli inizi, ma i primi metri di strada sono incoraggianti. E questi primi metri di strada sono avvenuti su una carrozza trainata da due cavalli. Arrivato sabato 9 ottobre in Piazza Cavour, il sacerdote è stato “scortato” dai suoi nuovi parrocchiani fino al palazzo comunale (dove è stato salutato dal sindaco Danny Benedetti, che gli ha dato il benvenuto a nome dell’intera cittadinanza) e poi nella Chiesa parrocchiale. I primi abbracci, i primi sorrisi, i primi applausi. Il ghiaccio è stato rotto, il prete e la comunità sono pronti a camminare insieme. Adesso, archiviata la solenne e festosa cerimonia di accoglienza, don Mauro si è messo al lavoro (“non più in carrozza, ma con i piedi per terra”) e sta prendendo confidenza con la nuova Parrocchia che il Vescovo Mons. Francesco Beschi gli ha affidato.

Incontriamo il nuovo prevosto nella casa parrocchiale di Trescore. Con lui riviviamo i momenti salienti della sua vita. Partiamo però dalla fine, cioè dal suo arrivo a Trescore.

“Sono rimasto molto sorpreso dall’accoglienza perché, soprattutto nei paesi grossi, come appunto Trescore, oggi il coinvolgimento della comunità, anche nell’accoglienza del prete, non è così scontato. Poi, ovviamente, i tempi cambiano e non è poi così necessaria chissà quale accoglienza, ma piuttosto un ingresso che si accompagni al cammino della comunità. Ma, dell’accoglienza ho avuto l’impressione di una comunità abbastanza compatta, di una comunità che attendeva con curiosità ed entusiasmo il parroco. Del resto, anche la comunità che mi ha accompagnato fin qui, quella di Stezzano, era altrettanto compatta”….

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 22 OTTOBRE

pubblicità