Questo è un articolo difficile e anche il titolo qui sopra può apparire provocatorio. Nessuno se lo augura, ma il sindaco Ioris Pezzotti è stato travolto in questi primi due anni e mezzo da una serie di di calamità che il biblico Giobbe comincia ad avere un serio concorrente. Dall’allarme meningite, ai rifiuti trovati sotto il lago al Corno, poi il Covid (e Ioris ci è passato personalmente il che ha forse aggravato anche altri problemi sanitari), poi la frana incombente, le polemiche sul cementificio, la carenza cronica dei dipendenti comunali, il blocco delle attività e dei progetti della sua amministrazione. Romeo Lazzaroni racconta quella crisi di svenimento negli uffici comunali del suo sindaco, il ricovero in ospedale, la diagnosi di “affaticamento” che già Ioris aveva confessato anche nelle settimane precedenti e anche nell’ultima intervista ad araberara sul numero scorso, prima appunto dell’episodio che ha conclamato lo stress con la crisi che ha spaventato tutti i presenti, quei cinque minuti in cui è rimasto privo di sensi. Si è spaventato lui stesso al risveglio e anche la sua famiglia. Adesso gli è stato prescritto un lungo periodo di riposo e in municipio restano i suoi pretoriani a mandare avanti la baracca. Che è azzoppata appunto dalla mancanza di personale: “Abbiamo indetto un concorso per assumere un’impiegata/o e un tecnico. Speriamo…”.
L’amministrazione è quasi a metà mandato, la scadenza sarebbe il 2024. Prima la salute, fare il sindaco è faticoso in tempi normali, si lamentano tutti, per le buche, le scarsa illuminazione e quant’altro, figurarsi quando le emergenze si accavallano non dandoti un po’ di respiro. I problemi si accumulano e lo stress aumenta. “Le prossime settimane saranno decisive per capire cosa può succedere” conclude Romeo.
E poi c’è sempre, poco in là, il nodo del cementificio. Che non ha ancora ripreso la produzione…
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