(p.b.) Arriva da un esperto di finanza il dubbio: “Ma siete sicuri che gli australiani riaprano davvero le miniere in Val del Riso?”. Una domanda che mette in allarme. Basata su che cosa? “Il Gruppo australiano è in mano a un grosso Fondo di Investimento, insomma quelli che fanno finanza, non impresa. La strategia è questa: acquistano concessioni minerarie di siti chiusi da anni. Oltre a quella di Gorno hanno acquisito concessioni in Valle Anzasca (una valle trasversale della Val d’Ossola n.d.r.), della Pestarena (Comune di Macugnaga in provincia di Verbano-Cusio-Ossola – n.d.r.), in Valsesia (provincia di Vercelli – n.d.r.) e di recente stanno trattando anche per una concessione in Sicilia. Spaziano da ex miniere di piombo, argento, zinco e oro, ma stanno premendo per miniere di uranio che in Italia non possono essere concesse, ma le pressioni economiche e politiche potrebbero magari aprire prospettive anche in questo settore…”. E in tal caso entrerebbero in ballo anche le miniere di Novazza.
Va bene, se chiedono concessioni significa che investono nel settore minerario. “Qui sta il problema, il Fondo di Investimenti non fa impresa, non è una Società mineraria”. Ma se ci mette i soldi per ottenere concessioni fa impresa, almeno in futuro. “