Dalila Bianchi è morta all’improvviso tra le braccia di mamma Monica, aveva soltanto 28 anni. Da alcuni giorni non stava bene e così la decisione, attorno alle 6 di lunedì mattina, 22 novembre, di andare al pronto soccorso del vicino ospedale di Alzano. Dalila aveva la febbre alta, male alle ossa, ai reni e alla testa. Dalle visite sarebbe emersa un’infezione alle vie urinarie e la giovane è stata rimandata a casa con una cura antibiotica da seguire. La situazione non è migliorata, anzi, poco dopo la mezzanotte è morta nel suo letto. Da quasi sette anni Dalila lavorava insieme alle due sorelle, Valeria e Roberta, al Bar Enjoy di via Europa ad Alzano Lombardo. “Che la terra ti sia lieve ragazza cocciuta. Lascerai un vuoto enorme in questo bar e nei nostri cuori”, si legge sulla pagina Facebook, ma questo è soltanto uno dei messaggi dedicati a Dalila.
Ora la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per fare chiarezza sulla sua morte. La Procura sta sentendo medici e familiari per ricostruire la vicenda. Sono state acquisite le cartelle cliniche ed è stata disposta l’autopsia, fissata per domani, giovedì 24 novembre. Il caso è affidato al Pubblico Ministero Emma Vittorio. La famiglia si è rivolta ad un legale, l’avvocato Benedetto Maria Bonomo (ex sindaco di Colere, che sta seguendo anche la vicenda legata a Jacopo Scolavino, il ragazzo pestato a sangue nella notte tra il 24 e il 25 di ottobre fuori da un bar di Schilpario).